Fuoco, musica, battaglie di pomodori e processioni spettacolari: le feste spagnole sono un’esplosione di colori e tradizioni. È proprio nelle feste che emerge la vera anima della Spagna, dove ogni regione celebra la propria identità con eventi che attirano milioni di visitatori da tutto il mondo.
In questo articolo ti racconteremo le feste tipiche spagnole più famose – da Las Fallas di Valencia alla corsa dei tori di Pamplona – ma anche celebrazioni locali bizzarre che pochi conoscono. Preparati a entrare nel cuore della cultura spagnola e a scoprire curiosità sulla Spagna che probabilmente non immaginavi!
12 ottobre: festa nazionale spagnola
C’è una festa che la Spagna celebra ufficialmente, ma che racconta perfettamente quanto ogni regione abbia una propria identità: il Día de la Hispanidad, la festa nazionale spagnola del 12 ottobre. Questa data commemora l’arrivo di Cristoforo Colombo nelle Americhe nel 1492, un momento che ha segnato l’espansione della cultura spagnola nel mondo.
A Madrid si tiene una grande parata militare con sfilate delle forze armate, spettacoli aerei e l’alzabandiera solenne. L’atmosfera però cambia completamente a seconda di dove ti trovi: mentre nella capitale le celebrazioni sono particolarmente sentite, in Catalogna e nei Paesi Baschi l’evento è vissuto in modo controverso, con alcune comunità che lo vedono come simbolo di un passato centralista.
Feste spagnole famose: le imperdibili
In Spagna c’è sempre una buona ragione per fare festa, e ogni regione lo fa a modo suo. Dalle grandi città ai piccoli borghi, le celebrazioni sono il cuore pulsante della vita sociale spagnola. Ecco le feste spagnole famose che devi assolutamente conoscere.
Carnevale di Cadice (Cádiz; tra fine febbraio e inizio marzo)
L’antica città portuale di Cadice è il palcoscenico del Carnevale più satirico e irriverente di tutta la Spagna. Per undici giorni consecutivi la città vive in una continua festa: oltre 100 gruppi mascherati – le famose chirigotas (gruppi satirici), i coros (cori eleganti) e le comparsas (gruppi teatrali) – si esibiscono ovunque cantando brani ironici e pungenti sulla politica e l’attualità. Le strade dei quartieri popolari si riempiono di canti, balli flamenco e frittura di pesce fino all’alba. La Gran Cabalgata (grande sfilata di carri allegorici) della prima domenica colora l’intera città, mentre al Gran Teatro Falla va in scena il prestigioso concorso dove i gruppi si sfidano davanti a una giuria e a un pubblico che conosce ogni strofa a memoria. Regola numero uno? Vietato girare senza maschera!
Le origini della festa
Nel XV secolo i mercanti genovesi portarono a Cadice l’usanza italiana delle maschere e dei festeggiamenti sfrenati. Ma il Carnevale gaditano prese presto una piega tutta sua: invece di semplici balli, nacquero le chirigotas, gruppi che componevano canzoni satiriche per prendere in giro potenti e politici. La dittatura franchista lo vietò per decenni, vedendolo come pericolosa valvola di sfogo popolare. Quando nel 1977 tornò finalmente libero, il Carnevale esplose più forte che mai: oggi Cadice si riprende il diritto di ridere di tutto e tutti, senza censure.
Las Fallas (Valencia; marzo)
Immagina monumenti giganteschi in cartapesta alti fino a 20 m che rappresentano in modo satirico personaggi politici e situazioni sociali. E pensa che queste opere d’arte, create con passione durante l’anno, vengano poi bruciate tutte in una sola notte di fuoco: benvenuto a Las Fallas, Patrimonio dell’Umanità UNESCO nonché una delle feste spagnole più pazze e spettacolari. Dall’1 al 19 marzo Valencia si trasforma: le sculture di cartapesta invadono ogni angolo della città finché non vengono bruciate nel grande falò finale! Il momento clou è la “Nit del Foc” del 18 marzo, quando fuochi d’artificio spettacolari illuminano tutta Valencia.
Le origini della festa
Le Fallas nascono nel Medioevo quando i falegnami bruciavano gli attrezzi di legno per celebrare San Giuseppe, loro patrono, il 19 marzo. Con il tempo iniziarono a vestire questi pezzi di legno con abiti e a dargli le sembianze di personaggi che volevano criticare. Da semplici falò sono diventate opere d’arte monumentali che oggi attirano milioni di visitatori.
Feria de Abril (Siviglia; tra fine aprile e inizio maggio)
Due settimane dopo Pasqua, Siviglia si scatena con la Feria de Abril: una settimana dove l’anima andalusa si mostra in tutto il suo splendore tra flamenco, cavalli e fiumi di rebujito (vino bianco con gazzosa). Oltre 1.000 casetas (piccole casette colorate) invadono il quartiere Los Remedios, dove si mangia, si beve e soprattutto si ballano sevillanas (danze popolari) fino all’alba. Le donne sfoggiano splendidi vestiti da flamenco con pois e balze, mentre gli uomini indossano abiti tipici andalusi.
Attenzione: molte casetas sono private, ma ce ne sono diverse pubbliche dove puoi entrare liberamente!
Le origini della festa
Nata nel 1847 come fiera del bestiame, oggi è una delle feste spagnole più iconiche. Durante il giorno c’è la spettacolare sfilata dei cavalli andalusi con carrozze riccamente decorate, e ogni sera ci sono corride alla Plaza de Toros.
San Fermín (Pamplona; luglio)
Dal 6 al 14 luglio, Pamplona celebra San Fermín, il santo patrono della Navarra, con nove giorni di festa non-stop. L’evento più famoso è l’encierro: ogni mattina alle 8, sei tori corrono per 848 m attraverso le strade del centro fino all’arena, preceduti da centinaia di coraggiosi vestiti di bianco con il fazzoletto rosso. Ma c’è molto altro: concerti serali, fuochi d’artificio, sfilate di giganti. La festa inizia ufficialmente con il chupinazo, cioè il razzo lanciato dal balcone del municipio a mezzogiorno del 6 luglio.
Attenzione: l’encierro è pericoloso! Può partecipare solo chi è maggiorenne, sobrio e in buona forma fisica. Sicuramente conviene guardare, ci sono punti sicuri dietro le transenne o balconi affittabili con vista sulla corsa.
Fiesta!
Lo scrittore Ernest Hemingway rese questa festa medievale famosa in tutto il mondo con il suo romanzo Fiesta pubblicato nel 1926. Da allora Pamplona attira migliaia di visitatori da ogni continente.
La Tomatina (Buñol; agosto)
L’ultimo mercoledì di agosto, il piccolo paese di Buñol vicino Valencia diventa il teatro della battaglia di pomodori più famosa del mondo. Per un’ora circa 20.000 persone si lanciano oltre 120 tonnellate di pomodori maturi in una festa completamente folle: le strade si tingono di rosso, la musica pompa a tutto volume e l’unica regola è divertirsi. Consiglio pratico? Porta occhialini da piscina e vestiti vecchi! Ricorda di comprare il biglietto in anticipo perché va sold out ogni anno.
Le origini della festa
La storia è curiosa: nel 1945 alcuni giovani iniziarono a tirarsi pomodori durante una festa locale. L’anno dopo tornarono con altri pomodori per ripetere l’impresa, e dopo anni di divieti e proteste (incluso un famoso “funerale del pomodoro” nel 1955), la festa fu ufficialmente riconosciuta nel 1957.
Feste tipiche spagnole: religione e tradizioni locali
La Spagna ha un rapporto speciale con le sue feste religiose: processioni spettacolari, pellegrinaggi e celebrazioni coniugano fede, arte e folklore. Sono eventi che coinvolgono intere comunità, mantengono vivi i simboli della Spagna e attraversano i secoli senza perdere forza.
Semana Santa (tuta la Spagna; marzo o aprile)
La Settimana Santa trasforma l’intera Spagna in un palcoscenico di devozione e arte. Ogni città la vive in modo unico: Siviglia con 71 confraternite che sfilano per giorni, Valladolid con sculture lignee barocche, Málaga con processioni notturne dove i nazarenos (membri delle confraternite) incappucciati camminano in silenzio, accompagnati dal battito dei tamburi e dal profumo di incenso.
L’Andalusia, e soprattutto Siviglia, si contraddistingue per un elemento unico: le saetas, canti flamenchi che qualcuno intona spontaneamente dai balconi fermando la processione. A Siviglia c’è anche La Madrugá, la notte magica tra giovedì e venerdì santo con le confraternite più venerate. Infine Cuenca e altre città hanno processioni dichiarate di interesse turistico internazionale.
El Rocío e le Romerías (tra fine maggio e inizio giugno)
La Romería del Rocío, la più grande festa sacra spagnola con pellegrinaggio, porta ogni anno durante il weekend di Pentecoste centinaia di migliaia di persone nel piccolo paese andaluso di El Rocío per rendere omaggio alla Madonna. I devoti arrivano a piedi, a cavallo o su carri decorati, e per giorni fede, flamenco e festa convivono perfettamente.
Ma questa non è l’unica romería spagnola. In tutto il Paese, soprattutto in primavera ed estate, si tengono pellegrinaggi rurali verso santuari di montagna o cappelle di campagna. Ogni cittadina ha la sua romería, momenti in cui le comunità si riuniscono, camminano insieme e mantengono vive tradizioni secolari tra canti, balli e pranzi all’aperto.
La Mercè (Barcellona; settembre)
Barcellona si ferma il 24 settembre per celebrare La Mercè, la sua festa patronale più grande. Per quattro giorni la città catalana diventa un enorme palcoscenico a cielo aperto: concerti gratuiti, spettacoli di strada e danze tradizionali invadono il Barri Gòtic, la Rambla e le piazze principali. È il momento perfetto per scoprire le tradizioni spagnole più autentiche della Catalogna.
Tra gli eventi più spettacolari ci sono i castells, torri umane alte fino a 10 m; il correfoc, la corsa del fuoco dove diavoli danzanti lanciano scintille tra la folla; i gegants, giganti di cartapesta che sfilano per le vie.
Le feste più curiose e meno conosciute della Spagna
Uomini vestiti da diavolo che saltano sopra i neonati, battaglie con litri di vino rosso e cortili trasformati in giardini fioriti: esistono feste spagnole che pochi turisti conoscono ma che raccontano tradizioni sopravvissute per secoli. Sono celebrazioni locali che ti faranno capire l’anima più verace della Spagna.
Festival de los Patios (Cordova; maggio)
A maggio, Cordova apre al pubblico gli splendidi cortili interni di case private e palazzi storici durante il Festival de los Patios, Patrimonio dell’Umanità UNESCO. È un’occasione rara per entrare in abitazioni normalmente chiuse e ammirare cortili decorati con migliaia di gerani, gelsomini, bouganville e piante aromatiche.
El Colacho (Castrillo de Murcia; tra fine maggio e metà giugno)
Questa è forse la festa più incredibile della Spagna: durante la domenica del Corpus Domini, uomini vestiti da diavolo (colacho) saltano sopra ai neonati distesi su materassi per strada. Sì, hai letto bene! Questo rito, che esiste dal 1620, serve a purificare i bambini dal peccato originale e a proteggerli dalle malattie. I genitori portano i loro bebè e l’intera comunità partecipa con devozione.
Batalla del Vino (Haro, La Rioja; giugno)
Il 29 giugno a Haro si combatte una delle battaglie più bizzarre della Spagna: migliaia di persone si lanciano litri di vino rosso usando bottiglie, zaini e pistole ad acqua. In pochi minuti tutti sono completamente viola e le strade diventano fiumi rossi. La battaglia si svolge sulla collina di Bilibio in onore di San Pedro e San Felices. Un consiglio? Porta vestiti a cui non tieni particolarmente e preparati a tornare completamente imbevuto!
Natale e Capodanno in Spagna
Tradizioni
A differenza di molti paesi europei, in Spagna il Natale non inizia il 24 ma il 22 dicembre, con El Sorteo de Navidad, la famosa lotteria di Natale. Al Teatro Real di Madrid, i bambini del “Colegio de San Ildefonso” cantano i numeri vincenti con un ritmo inconfondibile che si sente in ogni bar, casa e ufficio della Spagna. È il momento che accende ufficialmente l’atmosfera natalizia in tutto il paese.
Dimentica poi Babbo Natale la mattina del 25 dicembre: qui i bambini devono aspettare fino al 6 gennaio per ricevere i regali dai Reyes Magos (Re Magi), che nella notte dell’Epifania lasciano doni nelle scarpe accanto alla porta. Il 5 gennaio ogni città organizza la spettacolare Cabalgata de Reyes, una sfilata notturna con carri illuminati dove i tre Re lanciano caramelle tra la folla in festa.
Tra queste due date, però, succede di tutto. L’ultima notte dell’anno porta con sé la tradizione più iconica: allo scoccare della mezzanotte, tutti mangiano 12 acini d’uva (las doce uvas), uno per ogni rintocco dell’orologio della Puerta del Sol di Madrid trasmesso in diretta TV nazionale, per avere fortuna nei 12 mesi successivi. Sembra facile ma è una vera sfida contro il tempo che finisce sempre in risate e brindisi!
Il 28 dicembre, invece, fai attenzione: è il Día de los Santos Inocentes, l’equivalente del nostro pesce d’aprile! Gli spagnoli si fanno scherzi a vicenda e perfino i telegiornali annunciano notizie false. Chi viene ingannato si ritrova spesso un pupazzetto di carta attaccato sulla schiena.
E i dolci? Il turrón (torrone di mandorle), i polvorones (biscotti friabili alle mandorle), il mazapán (marzapane) e soprattutto il roscón de reyes, la ciambella decorata con frutta candita che si mangia il 6 gennaio. Dentro nasconde due sorprese: chi trova la figurina diventa il re della giornata, ma attenzione alla fava secca perché chi la trova deve pagare il roscón!
Come fare gli auguri in spagnolo
Saper fare gli auguri in spagnolo – dal Natale alla Pasqua, dai compleanni alle ricorrenze speciali – ti farà sentire subito parte della cultura locale. Ogni festività ha le sue espressioni giuste e studiarle è fondamentale quando decidi di imparare lo spagnolo: infatti, le formule di auguri rivelano molto sulla cultura e sulle tradizioni di un popolo. Ecco le espressioni essenziali per dire buone feste in spagnolo:
- ¡Feliz Navidad! – Buon Natale
- ¡Felices Fiestas! – Buone feste (generico, usato soprattutto a Natale/Capodanno)
- ¡Feliz Año Nuevo! – Buon Anno
- ¡Próspero Año Nuevo! – Prospero Anno Nuovo
- ¡Feliz Semana Santa! – Buona Settimana Santa
- ¡Feliz cumpleaños! – Buon compleanno
Durante il periodo natalizio la formula più usata è ¡Felices Fiestas!. Ma bisgna ricordare che gli auguri cambiano in base alle lingue parlate in Spagna nelle varie regioni: in Catalogna si dice Bon Nadal e nei Paesi Baschi Eguberri on (se vuoi ampliare il tuo vocabolario, scopri le migliori app per imparare lo spagnolo!)
Vivere le feste spagnole: un’esperienza che cambia tutto
Come hai potuto capire da questo articolo, le feste tipiche spagnole non sono semplici giorni di vacanza: sono l’essenza dell’identità culturale del Paese. Ogni celebrazione racconta una storia che attraversa i secoli.
Vuoi viverle davvero? Un anno all’estero in Spagna , così come un corso di lingua individuale o una vacanza studio di gruppo ti permettono di immergerti nella cultura spagnola dall’interno. Integrarti nel sistema scolastico spagnolo non significa solo frequentare le lezioni: il calendario scolastico segue il ritmo delle feste. Ti ritroverai a ballare sevillanas alla Feria, partecipare alla Semana Santa o celebrare Las Fallas insieme ai tuoi compagni.
Le feste spagnole ti aspettano: preparati a scoprire un Paese che sa vivere ogni momento con passione!


