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Classe 2004, baffetti e capelli biondi, occhi verdi che brillano di curiosità e un sorriso che promette cambiamento: Gianstefano è un ragazzo che crede in un mondo più inclusivo e in modelli economici sostenibili.

La passione per l’ambiente lo porta a studiare in Canada. Torna con un forte desiderio di fare la differenza e diventa attivista dei Fridays For Future. La trasformazione iniziata all’estero e coltivata nei mesi successivi gli ha mostrato chiaramente la strada giusta per lui: oggi è iscritto alla specializzazione in conservazione ambientale dell’università di Londra perché vuole trasformare i suoi valori in azioni. Scopri la sua storia.

Una sarda trapiantata a Roma con un’esperienza di studio nei Paesi Bassi. Il racconto di Sara è pieno di meraviglia e senso dell’umorismo anche se il tema è delicato: il rapporto con l’autismo. Cresciuta con un fratello autistico, in Olanda viene accolta da una famiglia con due figli anche loro autistici. Ma il contesto culturale è molto diverso.

Questa storia non racconta solo di come Sara si sia messa in gioco, con empatia e coraggio, ma è una riflessione più ampia su come la diversità viene vissuta nel nostro Paese e all’estero.

Lo sport dovrebbe essere benessere, divertimento e socializzazione. Ma può facilmente diventare altro: competizione, frustrazione e incomprensione con i compagni di squadra. In Italia Gaia non riesce a far decollare la sua passione per la pallavolo, ma l’atmosfera più rilassata della sua squadra canadese cambia le carte in tavola. La solidarietà delle altre ragazze e il supporto del suo coach le insegnano a trasformare le difficoltà in occasioni di crescita. E la portano al successo.

Camilla è in America per un anno scolastico quando il suo sogno è interrotto da una notizia devastante: la sua mamma ha un tumore al seno. Spesso quando si studia all’estero si è concentrati sulla nuova realtà mettendo in pausa la vita italiana. Ma le cose anche in Italia vanno avanti e a volte eventi sconvolgenti riscrivono le priorità. Questa è la storia di un rapporto madre-figlia che si rafforza pur nella lontananza e di come non ci sia un solo modo di affrontare la malattia.

Dopo un’infanzia all’insegna dell’affetto e della libertà, Federica si scopre un’adolescente timida e intimorita del giudizio degli altri. È a disagio durante le competizioni di nuoto sincronizzato e le interrogazioni alla cattedra. Le si chiude lo stomaco, le pizzica la lingua, vorrebbe evitare gli occhi puntati su di lei. Ma non può.

Grazie a un corso di culture comparate in una scuola del British Columbia, trasforma la sua debolezza in un punto di forza, facendo emergere un talento inaspettato: la sua capacità di parlare in pubblico.

Negli anni tumultuosi dell’adolescenza, Umberto è alla ricerca di se stesso: annacqua la sua personalità per il timore di non essere accettato e si annulla in un gruppo di amici in cui non si riconosce; si sente diverso, ma allo stesso tempo non sa ancora chi è veramente.

In America – dove trascorre la quarta superiore per un programma scolastico all’estero – conosce figure che lo ispirano e diventano modelli di riferimento, scopre nuovi modi di vivere l’affettività e di affrontare ciò che la vita gli propone. Cambiando contesto, impara a volersi bene, nelle sue incongruenze e fragilità.

Federica è bella, brillante e intraprendente, eppure è vittima di bullismo durante le superiori. Scappa dall’altra parte del mondo, in Australia; qui coltiva un rapporto molto profondo con la madre ospitante ed è accolta benissimo dai compagni di classe. È la sua cura: rinasce e ritrova un nuovo amore per se stessa. Questa storia racconta l’importanza di fare entrare le persone giuste nella propria vita.

In quarta superiore Giovanni vola da Pisa all’Australia. Con la sua loquacità e contagiosa simpatia ci racconta da dove è nata l’esigenza di partire. Le sue parole ci dicono come se la passa un adolescente che non ha ancora trovato il suo posto nel mondo e come trarre il meglio da un’esperienza all’estero. La sua storia è l’essenza del programma di scambio e allo stesso tempo contiene il sentire dei ragazzi di 17 anni ancora in cerca di una loro strada.

“Era tutto mirato al voto”.
Così la mamma di Matilde descrive il rapporto difficile con la scuola italiana, una storia comune a molti ragazzi delle superiori. Un semestre all’estero, le mele per merenda e un professore canadese accompagnano la protagonista di questa storia. Matilde si lascia contagiare e trova l’alternativa a una strada che non sentiva sua.

“Prima era <<devo essere riconosciuto>>, adesso è <<devo trovare un posto dove posso prendermi cura delle persone e dove le persone che ho a fianco si prendano cura di me. L’Argentina è stata una parte della vita che mi ha portato al cambiamento!”. Ossessionato dall’idea di distiguersi, Michele sceglie l’Argentina per il suo semestre scolastico. Si ritrova così nella pampa, in un contesto ben più europeo di quel che si aspettava, ma non per tutto. Dalla tuta come divisa scolastica alla siesta, scopre nuovi stili di vita e il suo modo di definire il benessere personale cambia poco per volta. Le parole di Michele sono uno spunto a relativizzare e un’ispirazione per chi troppo preso dal “fare” si dimentica di “essere”.

“Immaginavo la mia vita con un percorso molto regolare: studio, università, lavoro…”. Matteo, campano, da piccolo era timido e riservato. Trovava rifugio guardando film nella sua cameretta e sognando di lavorare nel mondo del cinema.
Quando il contesto in cui cresce non gli basta più, si avventura per un anno in California dove capisce che non è disposto ad accettare un piano b. La parte nel musical della scuola e gli eccentrici compagni della classe di teatro sono la conferma che nel suo futuro non mancheranno regia e sceneggiature.

“Arrivato in aeroporto è stato traumatico. Non capivo niente, sono andato in blocco totale”. Lorenzo, mantovano, un nuovo modo di comunicare, pensare e leggere il mondo: attraverso la lingua inglese. Il suo anno Inghilterra gli ha fatto capire che la realtà sprigiona un altro sapore se interpretata attraverso una nuova lingua; parlando inglese si è diversi e le emozioni che si provano risuonano in modo inaspettato. Se per lui l’italiano rappresenta le radici, l’inglese è la porta d’accesso a nuovi orizzonti.

“Il football è uno sport di squadra, ti insegna a fare parte di un gruppo con un obiettivo comune”. Per Tommaso quell’obiettivo diventa una missione in quel paesino isolato del Kansas, dove il paesaggio è talmente piatto che sembra mare ma è terra… Un contesto essenziale e sfidante che lo costringe ad uscire dalla sua camera nel seminterrato e da se stesso, con gli interessi e le passioni di sempre. Ed ecco che il senso arriva nella scoperta del football, l’adrenalina delle partite e una squadra che diventa la sua nuova casa.

“Avere qualcuno che nei momenti bui ti dicesse <<ti capisco>> è stato essenziale”. Alice, lombarda, un anno di montagne russe dall’altra parte del mondo. Durante gli up and down del suo periodo in Canada ha trovato le strategie giuste per reagire alle avversità incontrate lungo il percorso capendo che il supporto di altre donne alleggerisce anche i momenti più difficili. Le sue parole ci portano in una storia che parla di sorellanza, amore per la corsa e fiducia negli eventi.

“Sono sempre stata abbastanza sicura di me, però dopo aver fatto l’esperienza all’estero ho capito che non lo ero effettivamente. In Texas qualcosa è cambiato!”. Alessia, bellunese e un sogno americano che ha preso una piega sorprendente. La sua forte capacità empatica e alcuni momenti di noia hanno trasformato positivamente le aspettative che aveva prima di partire. Immergiamoci in questo percorso di cambiamento interiore attraverso le parole di Alessia e il commento di Serena Zucchi, psicologa che ha incontrato migliaia di adolescenti.

Tommaso ha 16 anni e vive a Varese, una città in cui tutti si conoscono e le vite scorrono regolari nel loro tracciato: i suoi amici fanno e parlano tutti delle stesse cose e questo contesto gli sta stretto. Sono i genitori a intuire le sue difficoltà e a proporgli di respirare un po’ di aria nuova lontano da casa.  

La natura canadese e i tramonti sulla spiaggia fanno da sfondo alla sua esperienza: qui Tommaso è un’esplosione di energia, costruisce una rete di relazioni confortevole e si concede finalmente di essere stesso, anche grazie all’incontro con Carter…