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Se pensi che in Spagna si parli solo spagnolo, preparati a cambiare idea. Le lingue in Spagna raccontano secoli di identità regionali, resistenze culturali e convivenze non sempre lineari. Barcellona ti accoglie con cartelli bilingui in catalano e castigliano, nei Paesi Baschi sentirai parlare un idioma che non assomiglia a nessun altro in Europa, in Galizia ti sembrerà quasi di ascoltare portoghese.

Non è folklore: è vita vera. Questo pluralismo linguistico è protetto dalla Costituzione e vissuto ogni giorno da milioni di persone tra scuole, uffici pubblici, media regionali. Vediamo quante e quali sono le lingue della Spagna, dove si parlano e cosa ci rivelano su questo Paese.

Cartello trilingue catalano-castigliano-inglese su spiaggia di Barcellona, lingue in Spagna

Che lingua si parla in Spagna?

La domanda sembra innocua, ma nasconde un tranello. Che lingua si parla in Spagna? Spagnolo, ovvio! Eh no, ti stai perdendo metà della storia.

La lingua ufficiale della Spagna è lo spagnolo castigliano, o almeno questo dice l’articolo 3 della Costituzione del 1978. Il castigliano, che trae nome dalla regione dove si è sviluppato a partire dal latino (la Castiglia), è insegnato nelle scuole di tutto il Paese, usato dai media nazionali e parlato da circa il 99% della popolazione.

Ma il bello deve ancora venire: pur avendo una lingua ufficiale nazionale, la Spagna non è un Paese monolingue. La stessa Costituzione, infatti, stabilisce che le altre lingue spagnole hanno statuto ufficiale nelle rispettive Comunità Autonome. Il pluralismo linguistico è espressamente tutelato come patrimonio culturale del Paese.

In pratica, esistono lingue ufficiali in Spagna che hanno pari dignità del castigliano in alcune regioni, creando territori plurilingui dove convivono più idiomi nella vita quotidiana, nei cartelli stradali, nelle scuole e nelle istituzioni.

Spagnolo e castigliano: qual è la differenza?

I due termini vengono spesso usati come sinonimi, tuttavia c’è una sottile differenza. “Spagnolo” (español) indica generalmente la lingua nelle sue varianti globali, incluse quelle latino-americane. “Castigliano” (castellano), invece, si riferisce più precisamente alla varietà parlata in Spagna, con particolare riferimento alla Castiglia. In Spagna, infatti, molti preferiscono dire “castigliano” proprio per evitare confusione: dire “spagnolo” potrebbe far pensare che le altre lingue del Paese non lo siano.

Quante lingue si parlano in Spagna?

A questo punto forse sarai in cerca di un numero che ti chiarisca le idee: quante lingue si parlano in Spagna davvero? La risposta dipende da come le contiamo.

Innanzitutto, se parliamo di lingue ufficiali o co-ufficiali riconosciute dalla legge, arriviamo a cinque idiomi principali “più uno”: il castigliano come lingua nazionale; il catalano; il basco; il galiziano, l’aranese. Il valenciano è il “più uno”: è una variante del catalano, ma alcuni studiosi lo contano come lingua separata.

Allargando lo sguardo, però, scopriamo che il mosaico linguistico è molto più complesso. La domanda corretta da porsi diventa: che lingue si parlano in Spagna al di là di quelle ufficiali? Il panorama è decisamente variegato. Tra lingue minoritarie (asturiano, aragonese, leonese) e dialetti regionali dello spagnolo (andaluso, canario), gli esperti contano almeno una ventina di idiomi.

Noi ci concentriamo sulle lingue co-ufficiali regionali perché hanno uno status giuridico particolare: sono riconosciute dalla Costituzione e usate ufficialmente nelle rispettive regioni insieme al castigliano.

Le lingue ufficiali in Spagna: dove si parlano

Ora entriamo nel cuore del discorso: le lingue co-ufficiali del castigliano sono diffuse ciascuna in una propria area geografica precisa. Immagina di attraversare il Paese: scoprirai che ogni regione ha la sua voce linguistica.

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Catalano (Catalunya, Isole Baleari, Comunità Valenciana)

Il catalano è la seconda lingua più parlata in Spagna dopo il castigliano, con circa 10 milioni di parlanti. È ufficiale insieme al castigliano in tre comunità autonome: Catalogna, Isole Baleari (variante balear), Comunità Valenciana (dove si chiama valenciano). Inoltre, è diffuso anche nella Frangia d’Aragona, ma qui non ha statuto ufficiale.

Se vai a Barcellona, vedrai che i cartelli stradali e i documenti ufficiali sono bilingui catalano-castigliano. Nei ristoranti e nei negozi non c’è una regola: in alcune zone sentirai e vedrai prevalentemente il catalano, in altre il castigliano, in molti casi entrambi. Per i catalani la loro lingua non è solo comunicazione: è un simbolo di identità e autonomia, specialmente dopo le repressioni franchiste.

Il catalano ha una particolarità che sorprende italiani e francesi: risulta più familiare del castigliano. Infatti, come quest’ultimo deriva dal latino, ma si è sviluppato con forti influenze occitane e francesi, mentre il castigliano ha subito una maggiore influenza araba. Risultato: molte parole catalane somigliano più all’italiano e al francese che al castigliano.

Sapevi che il catalano si parla anche in Sardegna?

Fuori dai confini spagnoli, il catalano è lingua ufficiale nel Principato di Andorra ed è parlato nel sud della Francia (Rossiglione). Ad Alghero, in Sardegna, sopravvive l’algherese, una varietà antica di catalano che risale alla conquista catalano-aragonese del XIV secolo. Ancora oggi si vedono insegne stradali bilingui italiano-catalano, si sentono anziani parlare questa lingua per strada, e viene insegnato nelle scuole locali e celebrato in manifestazioni culturali.

Ad Alghero, in Sardegna, sopravvive l’algherese, una varietà antica di catalano che risale alla conquista catalano-aragonese del XIV secolo. Ancora oggi si vedono insegne stradali bilingui italiano-catalano, si sentono anziani parlare questa lingua per strada, e viene insegnato nelle scuole locali e celebrato in manifestazioni culturali.

Inoltre fuori dai confini spagnoli, il catalano è lingua ufficiale nel Principato di Andorra ed è parlato nel sud della Francia (Rossiglione).

Edificio con bandiera catalana e striscione Llibertat a Girona, esempio della lingua catalana tra le lingue in Spagna

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Basco (Paesi Baschi e Navarra)

Qui entriamo in un territorio linguistico veramente unico. Co-ufficiale del castigliano nei Paesi Baschi (province di Álava, Guipúzcoa e Vizcaya) e in parte della Navarra, il basco, o euskara, è la lingua madre di circa un terzo degli abitanti di queste province. Ma è anche un vero mistero linguistico che resiste da millenni.

La sua unicità è legata alle origini: eccezione tra le lingue in Spagna, il basco non ha parenti linguistici conosciuti nel mondo. Mentre le altre lingue europee appartengono principalmente alla famiglia indoeuropea, il basco è completamente a sé. Secondo gli studiosi, è una delle lingue più antiche d’Europa, sopravvissuta alle invasioni romane, visigote e arabe che portarono alla scomparsa degli altri idiomi pre-indoeuropei.

Durante il regime franchista si proibì di parlare basco. Dagli anni ’60 in poi, però, grazie alle ikastolas (scuole in lingua basca) e all’impegno della comunità, la lingua ha conosciuto una rinascita impressionante. Oggi è insegnata nelle scuole, usata nella pubblica amministrazione e nei media, ed è un simbolo potente dell’identità basca.

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Galiziano (Galizia)

Tra le lingue parlate in Spagna, il galiziano si distingue per la sua dolcezza melodica e per la forte tradizione poetica medievale. Tra il XII e il XIV secolo era la lingua preferita per la poesia lirica in tutta la Penisola Iberica: persino i re castigliani scrivevano versi in galiziano!

Lingua co-ufficiale in Galizia (nell’estremo nord-ovest della Spagna), il galiziano, o gallego, deriva dal latino come il castigliano, ma ha subito fortissime influenze portoghesi: per secoli galiziano e portoghese sono stati praticamente la stessa lingua.

Dopo un lungo periodo di castiglianizzazione forzata, specialmente durante la dittatura, il galiziano ha riconquistato spazio. Oggi è insegnato obbligatoriamente nelle scuole della regione ed è parte integrante dell’identità galiziana, tra canzoni tradizionali, letteratura e vita quotidiana.

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Aranese (Valle d’Aran)

Isolata sui Pirenei catalani, la piccola Valle d’Aran guarda più verso la Francia che verso la Spagna, come la sua lingua. Qui si parla l’aranese (aranés), una varietà dell’occitano del sud della Francia che ha conquistato lo status di lingua co-ufficiale insieme a catalano e castigliano.

I parlanti sono poche migliaia su una valle che conta circa diecimila abitanti, eppure l’aranese resiste. Non è una questione di numeri, ma di identità. Questa comunità montana ha sempre lottato per preservare la propria unicità linguistica.

Dagli anni ’80 l’aranese è insegnato obbligatoriamente nelle scuole: un modo concreto per impedire che questa lingua di montagna venga sommersa dalle lingue maggiori che la circondano.

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Lingue minoritarie e dialetti in Spagna

Il viaggio tra le lingue in Spagna non finisce con quelle ufficiali. Sotto la superficie, nelle valli montane e nelle campagne, sopravvivono idiomi antichi e dialetti regionali che raccontano storie ancora diverse.

Nelle Asturie, per esempio, l’asturiano (o bable) non è mai scomparso del tutto. Viene insegnato come materia facoltativa nelle scuole e ha una sua letteratura, i suoi media locali, le sue canzoni. In Aragona settentrionale, nelle piccole vallate dei Pirenei, resiste l’aragonese: ha pochi parlanti, ma una storia millenaria. In Castiglia e León il leonese è riconosciuto negli statuti regionali, anche se oggi sono in pochi a usarlo attivamente nel quotidiano.

E poi ci sono i dialetti del castigliano, così marcati da sembrare quasi lingue a sé. L’andaluso del sud, con la sua aspirazione delle consonanti finali, ricorda lo spagnolo dei Caraibi. Il canario delle Isole Canarie conserva parole spagnole del XVI secolo mescolate a suoni delle lingue indigene guanche, ormai estinte.

Infine, non mancano vere e proprie curiosità: il silbo gomero, linguaggio fischiato dell’isola di La Gomera riconosciuto Patrimonio UNESCO; il caló delle comunità gitane; il portoghese parlato nella zona di Olivenza, annessa alla Spagna nell’800. Questo caleidoscopio di idiomi dimostra che le lingue in Spagna non sono solo un dato amministrativo, ma una stratificazione vivente di storia e identità.

Come imparare lo spagnolo (e le sue varianti)

Vuoi davvero imparare lo spagnolo in modo efficace? Inizia dal castigliano: puoi seguire corsi online, usare app per imparare lo spagnolo, guardare serie TV in spagnolo, ascoltare podcast, leggere libri. Se vuoi andare oltre, esplora anche le varianti regionali: studia qualche frase in catalano se vai a Barcellona, o in basco nei Paesi Baschi. I locali apprezzeranno enormemente lo sforzo.

Se sei davvero appassionato, esistono corsi e programmi di immersione linguistica nelle varie regioni. Alcune università catalane offrono corsi gratuiti di catalano, così come le istituzioni basche per l’euskera.

Naturalmente, il modo migliore per imparare qualsiasi lingua è viverla: trascorrere tempo in Spagna, frequentare persone del posto, immergersi nella vita quotidiana. Valuta anche la scelta di passare un anno all’estero in Spagna per un’esperienza linguistica completa.

Bandiere di Catalogna, Spagna e Barcellona insieme, simbolo convivenza identità e lingue in Spagna

Cosa rivelano le lingue sulla cultura spagnola

Le lingue della Spagna non sono solo strumenti di comunicazione: sono specchi di identità profonde. Il catalano racconta secoli di autonomia mediterranea, il basco la resistenza di un popolo che ha difeso la propria voce contro ogni repressione, il galiziano i legami atlantici con il Portogallo.

Questa diversità linguistica è parte della vita quotidiana spagnola e si manifesta nei cartelli bilingui delle strade, nelle scuole che insegnano in due lingue, nei media regionali che trasmettono in catalano o basco. La convivenza linguistica è una ricchezza, non un problema.

Ogni lingua è l’anima del territorio in cui si parla e veicola un patrimonio culturale unico. Le identità locali danno vita a interpretazioni differenti delle tradizioni spagnole e dei simboli della Spagna, persino le feste spagnole variano da regione a regione. Esplorare la cultura spagnola nelle sue molteplici  sfaccettature ti farà scoprire tantissime curiosità sulla Spagna che neppure immaginavi.

Dietro ogni idioma ci sono le radici e i valori di un popolo. Imparare lo spagnolo è il primo passo per avvicinarti a questo universo, dove la diversità linguistica non divide ma arricchisce.

Annalisa Bruni

Author Annalisa Bruni

Amo viaggiare e far viaggiare gli altri. Editor e autrice di guide turistiche, appassionata di Oriente e sempre curiosa di scoprire nuovi mondi, collaboro con WEP per accompagnare con i miei articoli i lettori che vogliono trasformare in realtà il sogno di un'esperienza all'estero.

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