In Italia non è comune, ma all’estero è pratica diffusa fin dalla giovane età. Studiare e lavorare all’estero contemporaneamente è questione di organizzazione, flessibilità mentale e tenacia. Ecco cosa fare per riuscirci.
Molti studenti che partono per studiare in un’Università all’estero scelgono di provare a conciliare studio ed esperienza lavorativa. Trovare il giusto equilibrio tra questi impegni può essere una sfida e a seconda delle tue esigenze personali scoprirai che ci sono diverse opzioni percorribili.
Informati da subito sull’orario delle lezioni e cerca di prevedere il tempo che potrai dedicare a un’attività lavorativa: avere un piano ti permetterà di non perdere tempo una volta giunto sul posto e aumenterà le possibilità di successo del tuo progetto.
Cosa fare prima di partire
Prima di partire devi avere ben chiaro il percorso che vorresti intraprendere e confrontarlo con il tuo piano di studio. Ad esempio, è irrealistico pensare che tu possa assolvere i compiti di un lavoro full time dovendo seguire i corsi durante il giorno.
Ecco come muoversi prima della partenza:
- Scegliere se partire con un’agenzia
Partire con un’agenzia è un modo sicuro e conciliante se si è alle prime esperienze all’estero e si preferisce avere alla spalle un’organizzazione che aiuta ogni giorno studenti e lavoratori all’estero. È vero che muovendoti da solo risparmi, ma considera che fare affidamento su un’agenzia può farti affrontare in modo più sereno le prime difficoltà nel nuovo paese. - Sapere quali documenti richiedere
Un aspetto da non trascurare è quello relativo ai visti. Se in Europa non sono previsti documenti particolari oltre alla carta di identità o il passaporto, negli Stati extraeuropei non è così. È bene informarsi prima di partire di quali visti sono necessari per studiare e lavorare così da non trovarsi sprovvisti una volta arrivati nel paese. - Costruire una rete di relazioni
Iniziare a frequentare forum, gruppi social e spazi virtuali usati dagli italiani all’estero permette di ricevere utili consigli e di leggere storie di expats che potrebbero dare spunti e ispirazione. Inoltre se in precedenti esperienze si sono costruiti contatti all’estero, siano essi personali o professionali, conviene riprenderli e coltivarli.
(informarsi su chi ha già provato a farlo) - Conoscere la realtà lavorativa locale
Conoscere il mercato e la cultura del lavoro del Paese di riferimento, scoprire come vengono gestiti i colloqui, sapere che cosa è considerato rilevante e cosa no per un datore di lavoro è una premessa fondamentale per muovere i primi passi in modo corretto. - Informarsi sulle offerte attive
Internet è un bacino di informazioni prezioso. Oltre ai siti delle singole aziende, ci sono numerosi motori di ricerca usati dai recruiters, portali specializzati sulla mobilità professionale oltre a programmi europei e proposte ministeriali. Da non sottovalutare neppure lo sportello Career delle singole università per i neolaureati. - Curare la propria immagine professionale
Il primo passo da fare è aggiornare il proprio profilo Linkedin e iniziare ad essere attivi su questo canale, molto usato all’estero. Il secondo è aggiornare il proprio CV cercando di sintetizzare tutto in una o due pagine. Infine scrivi una bozza di Cover Letter da personalizzare in base alla posizione per cui si concorre. - Avere risorse finanziarie per il primo periodo
Partire con qualche risparmio è fondamentale. Per non farsi cogliere impreparati conviene provare a ipotizzare le spese che si dovranno affrontare per capire per quanto tempo ci si può mantenere, inizialmente, prima di avere un’entrata fissa. Non spaventarti se il costo della vita ti sembra più elevato rispetto all’Italia, gli stipendi sono proporzionati.
I lavori migliori da scegliere quando si studia all’estero
Dato che studierai, è importante scegliere un lavoro che ti permetta di non occupare tutto il tuo tempo e che risponda alle tue competenze. I campi ideali in cui potresti lavorare sono:
Ristorazione
Optare per le posizioni che permettono di avere una buona elasticità di orario è perfetto per chi studia. Fare il cameriere o il receptionist di un albergo ti permetterà di ritagliare anche del tempo per te. La ristorazione è un’ottima soluzione, tanto più che gli italiani godono di una certa reputazione nel settore della ristorazione e dell’hôtellerie.
Turismo
Un altro esempio tra le figure sempre più richieste sono gli operatori del turismo: organizzatori di eventi culturali, accompagnatori, guide e traduttori possono organizzarsi abbastanza facilmente.
Insegnamento
Se si hanno alle spalle studi umanistici, invece, si possono dare lezioni private di italiano (è una delle lingue più studiate al mondo!) oppure chiedere direttamente alle scuole che organizzano corsi di italiano se hanno bisogno di un insegnante part-time. Potrebbe interessarti il nostro articolo ‘come insegnare l’italiano in Australia‘
Babysitting
Oppure un’alternativa è puntare sul mondo dei bambini. Ci si può specializzare nell’organizzazione di feste, fare l’animatore, diventare face painter, dare lezioni di musica o semplicemente occuparsi dei più piccoli come babysitter.
Digital
Anche le professioni che permettono di svolgere le proprie mansioni da casa sono perfette per chi vuole lavorare e studiare all’estero. Chi ha competenze digital può proporsi come social media manager, esperto di blog, siti ed e-commerce, oppure come data entry o grafico. In quest’ultimo caso è bene avere un portfolio da presentare all’agenzia, come biglietto da visita.
Come cercare lavoro mentre si studia all’estero
Una volta arrivati a destinazione è consigliabile mettersi subito all’opera per trovare un’occupazione, se questa non è stata già stata individuata prima della partenza. È possibile mobilitarsi per la ricerca di un lavoro in svariati modi, pur continuando ad avere tempo sufficiente per proseguire con gli studi:
Rispondere agli annunci
Che siano annunci su motori di ricerca dedicati al lavoro, su giornali locali, su gruppi Facebook, è importante dedicare del tempo alla ricerca della posizione che più ti interessa e metterti in contatto con le realtà identificate.
Guardare le bacheche
Ci sono quelle degli ostelli, delle scuole di lingua, delle università e degli esercizi commerciali. Sono tutti strumenti utili per cercare la proposta di lavoro giusta e fare il primo passo.
Rivolgersi agli uffici di recruitment
I centri per il lavoro, le agenzie specializzate in determinati settori e gli uffici universitari sono in tutto il mondo i luoghi votati alla ricerca di un impiego. Non dimenticarti questo importante sportello.
Coltivare le relazioni
Nel caso in cui si entri in contatto con professionisti devi cercare di stringere una relazione utile per inserirti nelle realtà professionali. Il passaparola è spesso la chiave vincente per trovare la posizione che ti interessa.
Presentarsi di persona
Soprattutto in alcuni settori conviene portare il proprio cv a mano e farsi conoscere dal datore di lavoro scambiando quattro chiacchiere. La prima impressione è fondamentale per colpire l’interlocutore.
Cosa tenere a mente per studiare e lavorare all’estero
Il tipo di lavoro dipende dalla propria disponibilità di tempo, dalle proprie ambizioni, dalla propria formazione e dalla strada che si intende intraprendere. Di certo conciliare studio e lavoro all’estero non è facile, ma ci sono alcune professioni che permettono di gestirsi in modo flessibile.
Scegli il tuo lavoro principalmente in base al tempo che ti lascerà libero: lavori part-time che ti permettano di non togliere tempo allo studio e che possano essere organizzati in blocchi di tempo.
È facile che tu stia ancora sviluppando le tue competenze, quindi potresti avere più successo cercando lavori che non richiedano molte qualifiche o esperienza pregressa.
Preparati all’imprevisto: potresti riscontrare alcune difficoltà prima di trovare un lavoro. Non perderti d’animo e continua a cercare, l’occasione giusta arriverà!
Lavorare e studiare all’estero si può fare
Insomma, chi vuole lavorare e studiare all’estero deve sapersi organizzare e partire con un piano chiaro. Lavorare e studiare all’estero dà una marcia in più al cv e alla persona che intraprende con coraggio questa opportunità.
Certo, è possibile imbattersi in alcuni problemi, momenti di sconforto e frustrazione, ma con la giusta dose di tenacia si riescono a superare anche gli ostacoli che sembrano insormontabili. Il problem solving fa parte della sfida ed è un’ottima competenza da spendere nel prossimo impiego lavorativo, che sia in Italia o all’estero.
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