La scuola in Giappone riveste un ruolo di vitale importanza per i ragazzi. Gli studenti giapponesi assimilano fin da piccoli nozioni e valori necessari all’integrazione nella complessa società: cordialità, rispetto, indipendenza e collaborazione. Sebbene alcuni elementi occidentali siano entrati nella cultura nipponica, il percorso formativo dei giovani mantiene viva la sua unicità. Scopriamo insieme cosa rende il sistema scolastico giapponese così diverso dal resto del mondo.
Il Giappone vanta una cultura millenaria costruita su solidi principi. Primi tra tutti l’onore e la compassione. La cordialità dei giapponesi, che ai nostri occhi è quasi stereotipata, in realtà è molto radicata nelle comunità: in ogni contesto sociale i singoli individui seguono numerose regole che tengono in considerazione sempre il prossimo oltre che se stessi.
Non è un caso che sia proprio la scuola a insegnare questi principi fin dalla tenera età. Qui i ragazzi hanno l’opportunità di mettersi in gioco in un ambiente sociale diverso da quello della famiglia. Ed è proprio nell’ambiente scolastico che uno studente straniero impegnato in un programma all’estero può scoprire la bellezza di questo meraviglioso Paese.
Nelle prossime righe andremo a scoprire come funziona la Scuola in Giappone e quali sono le sue caratteristiche.
I punti di forza del sistema scolastico giapponese
Il sistema scolastico giapponese è molto diverso da quello italiano. Vediamo di seguito quali sono i suoi punti di forza:
Club pomeridiani
Gli studenti giapponesi sono incoraggiati a prendere parte alle attività extrascolastiche pomeridiane, conosciute come bukatsu, 部活. Questo succede fin dalle scuole elementari e prosegue fino all’università. La scelta è molto ampia: da una parte ci sono i club tradizionali come quelli di arti marziali giapponesi (kendo, iaido, judo, aikido), cerimonia del tè (sado), composizione floreale (kado), scacchi giapponese (shogi); dall’altra ci sono i club di sport occidentali come pallacanestro, pallavolo o calcio; non mancano nemmeno attività molto particolari come “acchiapparella”.
Eventi scolastici
Oltre alle cerimonie di inizio e fine anno scolastico, le scuole giapponesi si preparano al Festival della Cultura (bunkasai, 文化祭) e al Festival dello Sport (taikusai, 体育祭). Si tratta di due eventi molto attesi dagli studenti che, senza l’aiuto degli insegnanti, devono organizzare da soli le manifestazioni. Nel primo caso collaborazione e indipendenza sono fondamentali per scegliere e sviluppare la tematica comune da trattare: non mancano mai la “casa dei fantasmi” o gli stand dedicati al cibo, così come idee più originali quali esibizioni di varia natura e padiglioni dedicati alla realtà virtuale. Nel secondo caso, sono previste gare studentesche in varie attività atletiche – dalla semplice corsa alla lotta sulle spalle – che terminano con una grande esibizione coreografica. In entrambe le occasioni una o più classi vengono premiate come vincitrici.
Rispetto per le persone
Non solo inchini e gesti di scusa: il rispetto nella società giapponese ha una connotazione molto profonda, fondamentale per integrarsi nella società. A scuola si traducono in una serie di rituali. Ad esempio all’inizio e alla fine di ogni lezione gli studenti sono invitati dal capoclasse ad alzarsi in piedi e inchinarsi per ringraziare il professore (alzati, kiritsu, 起立; attenzione, kiotsuke, 気を付; inchino, rei, け礼). Anche agli studenti più grandi è dovuto maggior rispetto, soprattutto all’interno dei club divisi in juniors (kohai, 後輩) e seniors (senpai, 先輩). Questo perché le persone più anziane, avendo vissuto di più, hanno una maggiore esperienza che deve essere riconosciuta.
Attenzione verso la comunità
Gli studenti giapponesi sono impegnati in alcune attività volte a potenziare l’importanza del bene comune. Prima di tutto si cambiano le scarpe quando entrano a scuola, per evitare di sporcare gli ambienti frequentati da tutti. Inoltre le pulizie all’interno dell’istituto (学校の掃除) non sono affidate a personale esterno, bensì ai ragazzi stessi: si organizzano dei turni per mettere a posto la classe e, in giorni particolari, l’intera scuola. Infine, durante le scuole elementari e medie, un gruppo di compagni apparecchia la tavola per tutti e serve il pranzo.
Qualità del cibo
Per i giapponesi è fondamentale seguire una dieta sana ed equilibrata. Nelle scuole i pasti sono preparati da chef esperti che selezionano con cura gli ingredienti. Questi devono essere sempre freschi, talvolta provenienti dalla scuola stessa. Anche i materiali utilizzati nella mensa – ad esempio le stoviglie – sono sottoposti a severissimi controlli di igiene che ne assicurano la totale sicurezza durante la consumazione dei pasti.
Amore per la natura
Soprattutto alle elementari e alle medie, gli studenti coltivano la frutta e la verdura nell’orto scolastico e allevano animali di piccola taglia. Inoltre in classe si tratta spesso il tema del riciclaggio e della cura per l’ambiente. Così facendo, fin da piccoli gli studenti imparano ad essere “gentili con la natura”, un’espressione tipicamente giapponese.
Istituti attrezzati
Le scuole giapponesi sono dotate di spazi dedicati a un gran numero di attività e di strumentazione all’avanguardia. Quasi tutti gli istituti sono muniti di palestre e campi da calcio o da basket. Spesso gli studenti possono addirittura prendere in prestito oggetti elettronici come iPad o computer. In generale, sia gli ambienti scolastici che gli strumenti forniti sono in ottime condizioni.
Uniforme scolastica
La divisa scolastica ha il compito di potenziare positivamente il senso di appartenenza e l’integrazione nella comunità. In Giappone la conformità e l’uguaglianza sono valori fondamentali. Per questo motivo a scuola ogni studente riceve un’uniforme da usare durante le attività sportive e una differente da indossare in classe. In entrambi i casi sono previsti completi per il periodo estivo e per quello invernale.
Il percorso formativo previsto dalle scuole in Giappone: scopri come funziona
Scuola privata e pubblica
Le scuole giapponesi si dividono in istituzioni pubbliche e private. Queste ultime sono spesso molto prestigiose e, sebbene a pagamento, vengono spesso scelte anche da classi meno abbienti. Questo perché entrare in una struttura riconosciuta per la sua eccellenza permette di accedere più facilmente a istituti di educazione superiore che assicurano un buon lavoro e una vita agiata. Di conseguenza si pianifica il percorso formativo per i propri figli fin dalla scuola dell’infanzia.
Il percorso formativo va dall’asilo nido all’università. Ma quanto dura la scuola in Giappone? 13 anni di scuola in totale, se consideriamo anche quella dell’infanzia. Vediamo quali sono i vari step del sistema scolastico del Sol Levante.
01
Scuola dell’infanzia (youchien, 幼稚園)
I bambini giapponesi frequentano spesso l’asilo nido fino all’età di 6 anni. Qui imparano nozioni basiche di giapponese come gli alfabeti hiragana e katakana. Per quanto riguarda la scuola dell’infanzia, nonostante sia a pagamento e non obbligatoria, viene frequentata da più del 90% dei bambini giapponesi.
02
Scuola primaria (shougakko, 小学校)
La scuola primaria è obbligatoria e si frequenta dai 6 ai 12 anni. Serve a consolidare la padronanza degli alfabeti hiragana e katakana e ad avere una media conoscenza dei caratteri cinesi (kanji). In Giappone soltanto l’1% delle scuole primarie è privato. Quasi tutti, quindi, sono iscritti alle scuole pubbliche.
03
Scuole medie (chuugakko, 中学校)
Alla fine delle elementari gli studenti devono fare un esame il cui risultato stabilisce a quale istituto della secondaria di primo grado possono iscriversi. In Giappone, le scuole medie durano 3 anni e si frequentano dai 12 ai 15 anni di età, quando termina il percorso educativo obbligatorio. Sebbene siano poche, alcune scuole medie sono più prestigiose rispetto ad altre e assicureranno l’accesso nelle migliori scuole superiori del Paese.
04
Scuole superiori (koutougakko, 高等学校)
Le scuole superiori in Giappone non sono obbligatorie. Tuttavia quasi tutti i ragazzi decidono di frequentarle. Circa un quarto dei giapponesi è iscritto a scuole superiori private a cui si accede superando un test di ammissione. Molte scuole superiori preparano i ragazzi ai difficili esami di ammissione all’università.
05
Università (daigaku, 大学)
In Giappone l’università si frequenta normalmente dai 18 ai 22 anni. Nella maggior parte dei casi, i 4 anni di studio prevedono una “specializzazione”. Accedere all’università auspicata è di fondamentale importanza per la maggioranza dei neodiplomati giapponesi perché da ciò dipende la possibilità di ricoprire determinate posizioni lavorative, il salario e lo stile di vita degli studenti una volta adulti. Non a caso le università sono suddivise in gruppi di prestigio. Ai vertici si trovano istituzioni come la Tokyo University. Per questo motivo molti ragazzi preferiscono ripetere l’esame di selezione che permette di accedere all’università scelta anche svariate volte.
Il calendario del sistema scolastico giapponese: quando inizia la scuola? Quando sono le vacanze?
Quando inizia la scuola in Giappone? Di solito l’anno scolastico giapponese comincia ad aprile e finisce a marzo. È intervallato dalle vacanze primaverili, il periodo in cui si assiste alla fioritura dei ciliegi che nella cultura giapponese rappresenta un nuovo inizio. Oltre a questa interruzione, si contano altri 3 o 4 periodi di stop dalle lezioni, insieme a feste nazionali ed eventi scolastici.
Da luglio ad agosto le vacanze estive permettono agli studenti di rilassarsi e godersi la bella stagione, tra mare, montagna e i diversi festival (omatsuri) in parte organizzati dalla scuola. Tuttavia alcuni ragazzi preferiscono continuare a studiare anche durante il periodo estivo.
In genere le vacanze invernali vanno dal 27 dicembre ai primi di gennaio e sono dedicate ad attività tradizionali, perlopiù shintoiste. Il primo gennaio, ad esempio, si va al tempio per pregare e a Capodanno si mangiano cibi tipici come osechi e osoba.
Infine, alcune scuole suddividono l’anno scolastico in 2 semestri, mentre altre optano per i 3 quadrimestri.
L’orario e le attività extra del sistema scolastico giapponese
A che ora inizia la scuola in Giappone? L’orario scolastico giapponese varia a seconda delle scuole, ma in genere le lezioni cominciano alle 8:40 e terminano verso le 15:40, una durata complessiva di 7 ore. La mattina sono previste 4 ore e il pomeriggio 2. Ognuna prevede 50 minuti di lezione e una pausa di 10 minuti.
Alle 12:20-12:30 ci si ferma per un’ora, tempo dedicato a consumare il pasto. Alcuni studenti preparano il proprio cibo a casa e lo portano in una lunch box (obento, お弁当) che consumano in classe o in aree dedicate. Altri preferiscono invece la mensa scolastica.
Al termine delle lezioni gli studenti possono rimanere a scuola per studiare oppure partecipare ad attività extrascolastiche. I club pomeridiani sono eccezionalmente vari. Si va dalla scherma giapponese (kendo, 剣道) alla calligrafia (shodo, 書道) fino al tiro con l’arco tradizionale (kyudo, 弓道).
Non mancano neppure sport e attività conosciute anche nel mondo occidentale come tennis, lacrosse, teatro, musica, disegno, informatica… Inoltre alcune scuole ospitano club di studio divisi per materia scolastica; tra questi si possono anche imparare o ripassare alcune lingue straniere.
Le attività pomeridiane permettono di fare del sano movimento, di sviluppare la creatività e di studiare alcune materie non approfondite nel piano di studi. Sono i momenti maggiormente dedicati alla socializzazione che permettono allo stesso tempo di vivere una full immersion nella cultura del Paese.
Le materie e il piano di studi della scuola giapponese
In genere nelle scuole giapponesi le materie obbligatorie sono:
- giapponese: alle elementari kanji, grammatica e alfabeto; alle medie-superiori giapponese antico (koten, 古典) e letteratura (kokugo, 国語)
- inglese (eigo, 英語)
- storia: giapponese (nihonshi, 日本史) oppure mondiale (sekaishi, 世界史)
- educazione fisica (taiiku, 体育)
- matematica (suugaku, 数学)
- società contemporanea, ossia studi sociali (genzaishakai, 現在社会)
- scienze (rika, 理解)
- arte (bijutsu, 美術)
In alcuni casi è possibile anche scegliere lezioni di musica (ongaku, 音楽), in particolare:
- canto
- strumento
I voti nelle scuole in Giappone
In genere i ragazzi giapponesi sono valutati con una scala che va da 1 a 5, dove il numero più basso rappresenta l’insufficienza e il più alto il voto migliore. Questo criterio viene usato anche nelle pagelle mentre per i test i giudizi sono espressi seguendo una scala che va da 1 a 100.
- Non sufficiente (fuka, 不可) – 49-59% o inferiore
- Sufficiente (nin, 認 / ka, 可) – 60 al 69%
- Buono (ryo, 良) – 70 al 79%
- Molto buono (yu, 優) – 80-100%
- Esemplare (shu, 秀) – 100%
Schema voti nel sistema di valutazione giapponese:
Ora che conosci il sistema scolastico giapponese, segui la tua strada!
Il Giappone è un Paese con una cultura estremamente affascinante, per certi versi poco accessibile al mondo occidentale. La scuola è senza dubbio un luogo d’elezione per conoscere dall’interno tanti aspetti di una società profondamente diversa dalla nostra. Oltre a imparare il giapponese, tra i banchi si sperimenta sulla propria pelle che cosa significhi il rispetto declinato in varie forme e lo spirito di appartenenza alla comunità; si scoprono tradizioni e rituali e ci si immerge in un sistema scolastico che può insegnare tante cose nuove.
Certo un anno all’estero in Giappone è una sfida per i più temerari. Per partire bisogna essere aperti a prospettive inedite e a fare un salto in una realtà in cui sono pochi i punti di riferimento. Il Sol Levante è un mondo a sé, un’isola in cui la cultura più antica si è contaminata con l’ipermodernità in un mix dal forte potere identitario.
C’è una lingua ricca di dettagli che rispecchiano le peculiarità dei rapporti umani tipici della società nipponica. Ci sono le persone, sempre gentili e disponibili a confrontarsi con tutto ciò che è “straniero”. C’è la cucina, fra le più amate e famose ma di fatto poco conosciuta nella sua varietà. E poi c’è l’arte millenaria che da secoli catalizza l’attenzione del mondo intero su di sé.
Il Giappone è un microcosmo da scoprire.
Il Giappone ti aspetta, shuppatsu shimashou! (partiamo!)
Ci ha aiutato a scrivere questo articolo:
Antonio Piroddi
Da una piccola città sarda alla metropoli di Tokyo. Uno stile di vita completamente diverso che mi ha permesso di scoprire me stesso e le mie passioni. Dopo l’università nel Regno Unito mi ritrovo per destino di nuovo nella capitale nipponica, a fare visita alla piccola parte di me che avevo lasciato fra templi e grattacieli. Le relazioni internazionali e la passione per le culture e lingue asiatiche mi porteranno ancora in molti altri posti, spinto dalla mia insaziabile fame per la scoperta, comparabile solo a quella per un buon ramen giapponese.