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L’interesse per il Giappone è in continua crescita e non c’è da stupirsi data la grande ricchezza culturale di questo Paese. La sua forza è nell’unicità dei suoi paesaggi e di come usi e costumi tipici giapponesi, siano diventati in poco tempo replicabili in Occidente. La terra del Sol Levante non manca di sorprendere e attrarre.

Nota di merito anche alla cucina, di cui il sushi ne fa da padrone insieme al riso e alla zuppa di miso. Sebbene qualche piatto sia giunto anche da noi, l’autenticità del Giappone si può vivere solo nelle sue terre. In questo articolo esploreremo ogni aspetto della cultura giapponese, per addentrarci in una realtà che continua a preservare miti, leggende e tradizioni nella vita di tutti i giorni!

La cultura giapponese, uno slancio alla modernità

Il Giappone con i suoi 378.000 km quadrati è tra i Paesi più densamente popolati al mondo; per fare un paragone, la sua superificie è paragonabile a quella della Norvegia. Un altro primato considerevole è relativo alla longevità dei suoi abitanti, i giapponesi sono infatti rinomati per vivere a lungo. Quale sarà il loro segreto?

Nonostante il tempo a disposizione, per il Giappone la velocità è tutto.

Il Paese nipponico è famoso per il suo efficiente sistema ferroviario ad alta velocità, noto come Shinkansen. È stato proprio questo treno ad essere il primo servizio ferroviario ad alta velocità commerciale nel mondo e il Giappone continua a detenere primati per la sua affidabilità e puntualità. La velocità più alta registrata è di 443 km/h!

La passione per la velocità ben si fonde con l’avanzamento delle tecnologie in cui il Giappone è pioniere nel campo della robotica avanzata, applicata in ambito di assistenza sanitaria, intrattenimento e produzione.

IL GIAPPONE È LA TERRA DOVE IL FUTURO INCONTRA LA TRADIZIONE

Lingua e cultura giapponese: alfabeti fonetici e caratteri logografici

La lingua giapponese è molto affascinante e complessa con una scrittura unica, le cui radici affondano in una cultura antica. La lingua giapponese è costituita da tre sistemi di scrittura principali: hiragana, katakana e kanji. Hiragana e katakana sono alfabeti fonetici, mentre i kanji sono caratteri logografici derivati dai caratteri cinesi. Per imparare la lingua giapponese, è essenziale acquisire competenze in tutti e tre i sistemi.

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Hiragana
L’hiragana è l’alfabeto fonetico giapponese, composto da 46 caratteri. Ogni carattere rappresenta una sillaba e può essere utilizzato per scrivere parole di origine giapponese. È il primo sistema di scrittura che la maggior parte dei principianti impara, ed è essenziale per leggere testi in giapponese basico.

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Katakana
Il katakana è un secondo alfabeto fonetico giapponese, anch’esso composto da 46 caratteri. Viene però utilizzato principalmente per trascrivere parole straniere e nomi propri stranieri. È comune nei testi che riportano culture diverse da quella autoctona e che quindi cercano di integrare nella lingua scritta anche i termini che originariamente non le apparterrebbero.

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Kanji
I kanji sono caratteri logografici cinesi utilizzati nella scrittura giapponese. Ci sono migliaia di kanji, ma il governo giapponese ne ha stabiliti circa 2.000 come i più essenziali per la vita quotidiana, i cosiddetti “kanji di grado”, che si apprendono durante gli anni di scuola. Per meglio comprendere questo tipo di insegnamento, basti pensare che ad ogni anno scolastico, partendo dal primo anno di scuola elementare, vengono introdotti un numero definito di kanji così da permettere un apprendimento graduale con l’ausilio di testi facilitati. Si capisce in fretta che imparare i kanji richiede tempo e dedizione, ma è fondamentale per leggere testi avanzati e comprendere la cultura giapponese.
Puoi iniziare a prendere dimestichezza con alcune app che insegnano il giapponese con livelli e sfide giornaliere.

Calligrafia giapponese

La calligrafia giapponese è un’arte tradizionale che coinvolge la scrittura manuale dei caratteri con pennelli e inchiostro su carta di riso. Si tratta di una forma di espressione artistica e antica, che richiede pazienza e pratica per padroneggiarla. Le scuole di calligrafia in Giappone insegnano ai praticanti come creare tratti eleganti e armoniosi che riflettano la loro personalità, così che ogni scritto preservi l’identità dell’artista.

Le principali festività, usanze e tradizioni nella cultura giapponese

La cultura giapponese vede la sua massima espressione nelle festività, appuntamenti sul calendario che incantano i nipponici come milioni e milioni di turisti da tutto il mondo. Non stupisce che i momenti di maggiore affluenza in questo arcipelago sia proprio in concomitanza di ricorrenze uniche e ricche di fascino. Vediamo insieme le principali festività giapponesi:

Capodanno in Giappone

Come in Italia, anche in Giappone si festeggia il Capodanno nella notte del 31 dicembre e nella giornata del 1° gennaio. I negozi e i locali rimangono chiusi per consentire i festeggiamenti a tutti, generalmente è una ricorrenza che si celebra in famiglia e che culmina con il Joya-no-Kane. Di cosa si tratta? Forse l’avrai notato in numerosi film e serie animate, il Joya-no-Kane sono i 108 rintocchi delle campane che salutano l’anno passato e accolgono il nuovo con i migliori dei propositi. Seconda la tradizione buddista, infatti, i rintocchi sono un rituale di purificazione per scacciare i 108 desideri terreni e liberare l’uomo dai peccati dell’anno appena vissuto. Per vivere il Capodanno giapponese basta recarsi ai templi e assaporare insieme a centinaia di persone l’amazake, una bevanda tipica giapponese a base di riso fermentato.

Hanami – la fioritura dei ciliegi in Giappone

La fioritura dei ciliegi in Giappone è un vero e proprio evento che raccoglie migliaia di turisti da tutto il mondo ogni anno. La tradizione dell’hanami è nata da un’antica usanza giapponese di ammirare i ciliegi in fiore – la loro bellezza e il caratteristico rosa sono ormai iconici. Per festeggiare si prepara un picnic all’ombra dei sakura, se durante il giorno; altrimenti si prende parte allo yozakura, il ciliegio notturno, presenziando alla fioritura sotto un cielo stellato.

Kodomo no hi – la felicità dei bambini

La giornata dei bambini si tiene ogni anno il 5 marzo in corrispondenza della fine della Golden Week – una settimana di feste in Giappone. Il Kodomo no hi si prefigge di rispettare la personalità dei bambini e celebrare la loro felicità. L’animale simbolo di questa festività è la carpa, che a seconda di colori e disegni rapprensenta i membri della famiglia.

Hanabi – i fuochi d’artificio estivi

Nella lingua giapponese significa letteralmente “fiore di fuoco”, e se ci si pensa bene, i fuochi d’artificio assomigliano spesso a un bocciolo dischiuso. Tradizione giapponese dal 18° secolo, gli spettacoli pirotecnici hanno cadenza annuale e si svolgono nei mesi di luglio e agosto. Giardini, parchi e strade sono presi d’assalto per assistere ai fuochi d’artificio e per assaggiare lo street food giapponese, di cui parleremo più avanti.

Momiji – i colori dell’autunno giapponese

Se in primavera il Giappone si colora di sfumature rosate, in autunno si spazia dal giallo al rosso più accesso, un tripudio di tonalità calde e vibranti. Il periodo del momiji – parola formata dai kanji “rosso intenso” e “foglie”, è quel periodo dell’anno. Da settembre a inizio dicembre al massimo, tutto il Paese nipponico si sveste delle foglie verdi estive per dar spazio a nuove nuances. Anche se meno conosciuto dell’hanami, è uno spettacolo per gli occhi che comunemente è rappresentato come l’acero palmato, anche detto acero rosso giapponese.

La caccia d’autunno

Se in primavera si va a caccia dei fiori di ciliegio, in autunno si fa Momijigari, ovvero la caccia alla foglia rossa. Un modo divertente per trascorrere del tempo all’aria aperta alla ricerca delle sfumature più particolari e collezionare le foglie più belle.

Onsen – le terme giapponesi

Un’altra importante tradizione per la cultura giapponese sono le terme. Generalmente, gli onsen sono terme all’aperto, pozze e sorgenti termali di acqua calda che si trovano lontano dai grandi centri abitati e per questo sono spesso la meta prediletta per le coppie che desiderano fuggire dalla frenetica routine giapponese.

Molti alberghi e bed and breakfast hanno nel tempo adottato, per attrarre avventori, dei bagni al coperto che ricordano gli onsen. Ma se vuoi avere un’esperienza da vero giapponese, il consiglio è quello di trovare una stazione termale più appartata e seguire le regole del galateo che questo posto rilassante richiede. Prima di entrare in vasca è importante lavarsi completamente, non indossare alcun tipo di costume e osservare la distinzione di genere.

Culti e religioni in Giappone

La cultura giapponese è profondamente intrecciata con una varietà di culti e religioni che hanno plasmato la società e l’identità nazionale del Giappone nel corso dei secoli. Dallo Shintoismo, la religione autoctona che celebra gli spiriti degli antenati e la natura, al Buddhismo, che ha radici profonde nella spiritualità e nella filosofia, fino a movimenti più moderni come la setta Aum Shinrikyo, la cui storia è stata segnata da eventi tragici come l’attacco alla metropolitana di Tokyo nel marzo del 1995.

Ci sono anche minoranze di altre religioni, come il Cristianesimo e l’Islam, ma costituiscono una piccola percentuale della popolazione complessiva e spesso sono professate da persone internazionali che hanno scelto il Giappone come nuova casa.

Questa diversità religiosa riflette la complessità e la ricchezza della cultura giapponese, con pratiche e credenze che si fondono e si evolvono nel tessuto sociale del Paese. Esplorare la variegata gamma di culti e religioni in Giappone offre uno sguardo approfondito non solo sulla spiritualità, ma anche sui valori, le tradizioni e l’identità stessa della nazione.

Si collega al discorso sulla spiritualità, il mito dei 12 segni zodiacali. L’oscopo giapponese, che altri non è che quello cinese, si basa sul calendario lunare. Il Genka-reki, il calendario per l’appunto, parte dal primo giorno dell’anno lunare – che non coincide con il primo gennaio come capita nella cultura italiana – e ha un ciclo di 60 anni semplificato in piccoli cicli di 12 anni ciascuno.

Ogni anno è associato a un animale e un elemento. Vediamoli insieme:

Animali:

  • Topo (nezumi)
  • Bue (u shi)
  • Tigre (tora)
  • Coniglio (u sagi)
  • Drago (tatsu)
  • Serpente (hebi)
  • Cavallo (uma)
  • Capra (h itsuji)
  • Scimmia (saru)
  • Gallo (tori)
  • Cane (inu)
  • Maiale (inoshishi)
Elementi:

  • Metallo
  • Acqua
  • Legno
  • Fuoco
  • Terra

Il mito dei 12 segni narra di un banchetto indetto da Dio in persona al quale furono invitati tredici animali, quelli sopracitati e il gatto. Come avrai notato, l’amico felino non appare nei 12 segni e questo a causa del tranello del topo – animale astuto e guardingo – che riferì la data sbagliata al gatto. Questi saltò quindi il banchetto e fu esiliato dall’istituzione dei segni zodiacali.

Simbologia nella cultura giapponese

Immagina di perderti nei meandri della mitologia giapponese, dove ogni creatura sembra incarnare un frammento di saggezza antica o un richiamo alla natura. I draghi, creature affascinanti che negli ultimi anni hanno affollato i grandi e piccoli schermi, sono ben diversi da quelli occidentali. In Giappone sono spiriti d’acqua, simbolo di forza e protezione, capaci di controllare fiumi e piogge.

I tengu, dal corpo per metà umano e per metà uccello, sono creature che sfidano i viaggiatori con enigmi e prove, personificando la dualità tra bene e male.

I serpenti, emblemi di rinascita e mutamento, incarnano il potere occulto, mentre le scimmie, talvolta dispettose, sono considerate protettrici dei viaggiatori.

Anche i gatti, in particolare il maneki-neko – statuette dipinte con una zampa alzata e in costante movimento ondulatorio – simboleggiano fortuna e prosperità, accogliendo i visitatori con un saluto di buon auspicio.

E poi ci sono i demoni, come gli oni, figure spaventose e a volte burlone, che riflettono le ombre dell’animo umano. Attraverso gli omamori – talismani di carta o stoffa – e i profumi degli incensi nei santuari, la cultura giapponese continua a onorare queste figure, permettendoti di immergerti in un mondo di storie e significati profondi, oltre il tempo e lo spazio.

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Sistema educativo in Giappone

La scuola è un aspetto molto importante nel percorso di crescita in una persona giapponese. Fin da piccoli nozioni e valori sono insegnanti con cura in tutti i gradi di studio, rendendo il Giappone una delle popolazioni più gentili e attente al prossimo.

La scuola giapponese è il primo passo per entrare in società, ed iscriversi a una scuola privata di alto livello può essere la chiave per accedere a un’università prestigiosa e aggiudicarsi, in futuro, un lavoro ben retribuito e soddisfacente. Non sorprende quindi sapere che molte famiglie sono disposte a fare numerosi sacrifici affinché i figli accedano alla migliore istruzione, ricorrendo anche a più lavori.

L’istruzione giapponese prevede, come in Italia, la scuola dell’infanzia, la scuola materna, elementare, le scuole medie e superiori, per finire con il percorso universitario. Come spesso avviene all’estero, anche in Giappone sono offerte numerose attività extrascolastiche per permettere agli studenti e alle studentesse di interagire e confrontarsi su diversi livelli, sportivi e ricreativi, e approfondire i propri interessi e passioni.

Nel piano di studi ci sono numerose materie obbligatorie, tra cui inglese, giapponese, studi sociali, educazione fisica… Il sistema scolastico giapponese, come la sua cultura, racchiude innovazione e tradizione, e rimane uno degli aspetti più rappresentati nel cinema.

File di pile di fumetti giapponesi dedicati a un pubblico giovanile esposti in un edicola

Manga e anime della cultura giapponese

I manga e gli anime giapponesi sono molto più che semplici forme di intrattenimento: sono porte che si aprono su mondi incredibili, dove la fantasia incontra temi profondi e universali. Nel primo caso stiamo parlando di fumetti, a voler usare un termine occidentale, su carta o digitale, mentre se si fa riferimento a un anime si parla di un prodotto audiovisivo a puntate in animazione.

Da storie d’avventura piene di eroismo a trame delicate che esplorano la crescita interiore e i rapporti umani, ogni manga e ogni anime rappresentano un’immersione totale nella cultura giapponese. I personaggi, spesso memorabili e complessi, affrontano sfide epiche, viaggiando in mondi fantastici o affrontando difficoltà della vita quotidiana, riflettendo in modo unico valori come il coraggio, l’amicizia e la perseveranza.

Offrono uno sguardo sorprendente sulla cultura e la creatività nipponiche, trasportandoci in mondi dove avventura e introspezione si intrecciano. Opere come Attack on Titan, con le sue profonde riflessioni sulla libertà e la sopravvivenza, o Demon Slayer, che mescola combattimenti spettacolari con una commovente storia familiare, sono solo alcuni esempi di come i manga moderni sappiano esplorare emozioni intense e valori universali. Aggiungiamo alla lista My Hero Academia, con la sua visione sul significato di essere un eroe, e Jujutsu Kaisen, dove il sovrannaturale incontra i dilemmi personali. Qualunque sia il titolo si tratta di storie che risuonano nel cuore dei fan e in ogni serie, sia che ci faccia ridere, riflettere o sognare, possiamo scoprire un pezzo della cultura giapponese che continua a conquistare il mondo intero.

La cucina tradizionale: ogni boccone è un tuffo nella cultura giapponese

La cucina giapponese tradizionale è un’arte raffinata che esalta ingredienti freschi, stagionalità e armonia visiva, secondo una filosofia che privilegia l’equilibrio e la semplicità.

Il riso, base insostituibile della dieta, accompagna quasi ogni piatto: dal classico sushi e onigiri fino alle ciotole di riso al vapore accanto a zuppe e contorni. Il pesce è protagonista indiscusso della dieta giapponese, servito crudo come sashimi o marinato in brodi saporiti, mentre le verdure fresche e sottaceto, come il daikon e il tsukemono, aggiungono sapori e texture contrastanti.

Le zuppe, come la famosa zuppa di miso, sono presenti in quasi ogni pasto e si preparano con il dashi, un brodo a base di alga kombu e pesce essiccato, che dona un gusto umami delicato. Le tecniche di cottura variano dalla tempura, dove i cibi vengono fritti in una pastella leggera, ai piatti grigliati come lo yakitori, fino alla tradizionale cottura al vapore del chawanmushi, un delicato flan di uova. Tutto è presentato in piccole porzioni, disposte con cura per valorizzare i colori e le forme degli ingredienti, enfatizzando così l’estetica e l’armonia dei piatti.

Mercato tipico giapponese con vaschette e cibi sott'olio e in salamoia
Polpette di polpo servite fritte nei festival della cultura giapponese
Latte decorate contenenti saké, bevanda alcolica tipica della cultura giapponese

Il modo di mangiare fa parte dell’esperienza culturale: le bacchette (hashi) sono l’utensile principale e si usano con attenzione e rispetto. È considerato poco educato infilzare il cibo o passarlo direttamente da una bacchetta all’altra, poiché questi gesti sono associati a rituali funebri. Le zuppe si sorseggiano direttamente dalla ciotola, mentre gli ingredienti solidi vengono presi con le bacchette e avvicinati alla boccca.

Per il sushi, l’etichetta tradizionale suggerisce di intingere leggermente il pesce nella salsa di soia, evitando di bagnare il riso per preservarne la consistenza, mentre il sashimi si gusta accompagnato da una piccola quantità di wasabi e salsa di soia per esaltare il sapore del pesce. Alcuni piatti come la tempura sono intinti in una salsa specifica, mentre i noodles – udon e soba – vengono consumati rumorosamente per raffreddarli e mostrare apprezzamento, un comportamento ben visto in Giappone che forse non ti aspettavi.

Per il chawanmushi, servito in piccole ciotole con un coperchio, si usa un cucchiaino per gustare la crema di uova cotta a vapore senza disturbare la sua consistenza delicata. I dolci tradizionali come i mochi si possono mangiare invece con le mani, ma spesso vengono serviti con piccoli utensili per evitare che si appiccichino alle dita. A fine pasto, è usanza sorseggiare un tè verde – senza aggiungere zucchero o latte – per rispettare la purezza e l’aroma della bevanda, chiudendo il pasto con una nota di autenticità e calma.

Così, ogni gesto e ogni boccone diventano un’occasione per onorare l’antica filosofia giapponese del wa (armonia), che valorizza il cibo non solo come nutrimento, ma come esperienza culturale e sensoriale, rispettosa e completa.

Il sakè e altri liquori giapponesi

In Giappone, l’arte del bere è tanto importante quanto quella del mangiare e accompagna il pasto con eleganza, completando l’esperienza culinaria. Il sakè, noto come il “vino di riso”, è la bevanda giapponese più iconica e viene servito caldo o freddo, a seconda della stagione e del tipo di pietanza che accompagna. È ottenuto dalla fermentazione del riso, e le sue note aromatiche possono variare da delicate e floreali a più intense e fruttate. Tradizionalmente, il sakè viene servito in piccoli recipienti chiamati ochoko e versato dai commensali per i loro ospiti, un gesto che rappresenta rispetto e ospitalità.

Oltre al sakè, il shochu è un’altra bevanda alcolica molto popolare, distillata da ingredienti come riso, orzo o patate dolci, e ha una gradazione alcolica più alta rispetto al sakè. Lo shochu può essere servito puro, con ghiaccio o allungato con acqua calda o fredda. Questa varietà di modalità permette di abbinarlo con piatti di diverse intensità, dai sapori più delicati a quelli più robusti.

Negli ultimi anni, anche l’umeshu, un liquore dolce a base di prugne giapponesi, ha guadagnato popolarità sia come aperitivo che come bevanda da fine pasto. Il sapore dell’umeshu è dolce e fruttato, rendendolo piacevole anche per chi preferisce bevande meno alcoliche.

Un’altra opzione è la birra giapponese, come la Sapporo o la Asahi, che si abbina bene a piatti fritti come la tempura o il karaage (carne fritta, nella maggior parte dei casi pollo), aggiungendo una nota fresca e leggera.

Le arti marziali nella cultura giapponese

Le arti marziali giapponesi sono più di semplici tecniche di combattimento; incarnano una filosofia di vita che abbraccia disciplina, rispetto e autocontrollo. Ogni arte marziale ha le proprie caratteristiche uniche e una storia profonda che affonda le radici nella tradizione giapponese.

  • Judo: sviluppato nel XIX secolo dal maestro Jigoro Kano, si concentra sulla tecnica dello “yawaragi” o cedevolezza: sfrutta la forza dell’avversario a proprio vantaggio, trasformando l’energia ricevuta in una spinta per la propria salvaguardia.
  • Karate: nato a Okinawa, l’obiettivo è il perfezionamento dell’autodifesa attraverso colpi di mano e di piede. Qui, la concentrazione e la forza interiore sono tanto importanti quanto la potenza fisica, poiché la filosofia del karate-do, o “via della mano vuota”, insegna a padroneggiare le proprie emozioni e a usare la forza solo quando strettamente necessario.
  • Kendo, o “via della spada”: affonda le radici nelle antiche tecniche dei samurai e si pratica con una spada di bambù chiamata shinai. Ogni colpo nel kendo è accompagnato da un kiai, un grido che libera l’energia interna e aggiunge intensità e precisione all’attacco. Il kendo non si limita a sviluppare abilità tecniche, ma incoraggia il praticante a coltivare uno spirito indomabile, in linea con il principio di “mu”, o vuoto mentale, fondamentale per la strategia.
  • Aikido: ideato nel XX secolo dal maestro Morihei Ueshiba, che si basa sulla pacifica risoluzione dei conflitti. L’aikido si concentra sulla neutralizzazione dell’aggressore senza causargli danno, enfatizzando movimenti circolari che disarmano l’avversario senza ferirlo. I praticanti di aikido apprendono non solo le tecniche difensive, ma anche i principi della “non resistenza”, sviluppando empatia e rispetto per gli altri.

Ognuna di queste arti marziali incorpora aspetti della cultura giapponese, come l’etichetta (rei), che insegna rispetto e umiltà, e la ricerca costante del miglioramento personale. Le arti marziali giapponesi, dunque, non sono solo discipline fisiche, ma percorsi di crescita interiore che mirano all’armonia tra corpo, mente e spirito, invitando i praticanti a coltivare forza e compassione dentro e fuori dal dojo.

Lo stile di vita giapponese

Lo stile di vita giapponese è un affascinante intreccio di tradizione e modernità, che riflette un profondo rispetto per la natura e una dedizione alla comunità. Al centro di questo stile di vita c’è il concetto di wa, che significa armonia. Questa idea permea ogni aspetto della vita quotidiana, dai rapporti interpersonali al modo in cui vengono affrontate le sfide.

La cortesia è fondamentale; i giapponesi si impegnano a mantenere un comportamento rispettoso e modesto, spesso esprimendo gratitudine e scuse con gesti sinceri, come il ojigi, il saluto con un inchino.

Un altro aspetto significativo è il concetto di shikata ga nai, che si traduce in “non si può fare nulla al riguardo”. Questo atteggiamento di accettazione aiuta a mantenere la serenità anche di fronte a difficoltà e sfide, permettendo ai giapponesi di affrontare la vita con resilienza e determinazione. La meditazione e la pratica della mindfulness, come il zazen (meditazione seduta), sono integrate nella vita quotidiana per promuovere la calma interiore e la riflessione.

La vita quotidiana è influenzata anche dall’importanza della comunità e dai legami sociali. Le famiglie spesso si riuniscono per i pasti, condividendo non solo cibo ma anche storie e tradizioni, creando un senso di appartenenza e continuità. Nelle città, le persone si dedicano a una varietà di attività comunitarie, come le pulizie di quartiere, manifestando responsabilità verso l’ambiente e gli altri.

Anche il lavoro di squadra è un valore centrale, evidente nelle aziende giapponesi, dove la collaborazione e il supporto reciproco sono essenziali per il successo collettivo.

Le persone giapponesi sono generalmente considerate riservate ma incredibilmente ospitali. Il concetto di omotenashi, che implica un’attenzione al servizio e alla soddisfazione degli ospiti, si riflette nel modo in cui i giapponesi interagiscono con chi li circonda. Anche nella vita frenetica delle metropoli come Tokyo, c’è una costante attenzione al benessere altrui, dalle piccole cortesie quotidiane agli sforzi più ampi per creare un ambiente accogliente.

Il rispetto per le radici culturali e l’innovazione convivono in armonia, offrendo a chiunque visiti il Giappone un’esperienza indimenticabile e profonda. Le persone giapponesi incarnano questo equilibrio, rendendo ogni interazione un’opportunità di scoperta e apprezzamento di un modo di vivere che celebra tanto la comunità quanto l’individuo.

Due ragazze abbracciate e in posa davanti a un laghetto giapponese
Quattro ragazzi in posa su una spiaggia giapponese

Cultura giapponese, una tradizione che vuoi fare tua

Apriti a una delle culture più celebri d’Oriente, il Giappone non mancherà di saziare la tua fame di scoperta e meraviglia. Che sia durante una vacanza estiva o per un anno all’estero, lasciati accogliere da una cultura millenaria e che continua a preservare miti e leggende locali.

Esplorare il Giappone è abbracciare la sua cultura e svestire i panni da occidentale lasciandosi trasportare dal tempo e dei rintocchi delle campane.

Sara Nosenzo

Author Sara Nosenzo

In WEP mi occupo di materiale promozionale, cartaceo e digital. Ho vissuto 3 mesi a Bruxelles per uno stage. Adoro scrivere storie di fantasia, spesso di notte, i film e le serie in lingua originale.

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