Partire per un anno all’estero è una delle esperienze più belle e trasformative che si possano vivere. Ma questo non significa che sia sempre facile. Spesso, quando si lascia la propria famiglia, la propria routine e le proprie certezze, arriva una sensazione intensa e inaspettata: la nostalgia di casa. È normale, succede a moltissimi studenti all’estero. E la buona notizia è che si può affrontare e superare.
In questo articolo ti spieghiamo che cos’è, perché si manifesta e soprattutto come superare la nostalgia di casa con strategie concrete e consigli pratici. Perché sì, anche tu puoi sentirti a casa… lontano da casa.
Che cos’è la nostalgia di casa?
La nostalgia di casa è quel mix di emozioni che nasce quando si è lontani da ciò che ci è familiare: le persone, i luoghi, i gesti quotidiani. A volte si manifesta come una malinconia leggera, altre volte può farsi più intensa, con tristezza, difficoltà a dormire o calo di motivazione.
Ad esempio, capita spesso nelle prime settimane di adattamento. A volte si accompagna a un leggero shock culturale. Altre volte ritorna nei momenti di stanchezza o durante le feste. Non è un segno di debolezza, ma un riflesso dell’amore che hai per ciò che hai lasciato.

Strategie efficaci per affrontare la nostalgia di casa
Quando si parla di nostalgia di casa non esistono soluzioni universali. Ci sono piccoli gesti quotidiani che possono fare davvero la differenza. Ritrovare una sensazione di stabilità, creare nuove connessioni e dare valore alle esperienze locali sono modi concreti per sentirsi meno lontani, anche a migliaia di chilometri.
Ecco alcune strategie efficaci per affrontare (e piano piano superare) questo sentimento.
01
Crea un ambiente familiare nel nuovo contesto
Portare con te qualche oggetto da casa – come una foto, una coperta o un libro – è un ottimo punto di partenza. Ma è ancora più importante creare nuovi riferimenti che parlino della tua vita di oggi.
Ad esempio puoi:
- iniziare una playlist di canzoni scoperte nella tua nuova città
- scegliere una tazza colorata da usare ogni mattina a colazione
- attaccare alla parete i biglietti di cinema, concerti o partite a cui partecipi
Tutti questi dettagli, giorno dopo giorno, ti aiutano a costruire un senso di casa ovunque ti trovi. Una casa che non è fatta solo di mura, ma di emozioni nuove e scoperte personali.
02
Vivi appieno la vita locale
Rimanere agganciati costantemente a ciò che succede in Italia – tra chiamate, scroll sui social e nostalgia – può rendere ancora più difficile il distacco. Un modo per combattere la nostalgia di casa è proprio immergersi nel presente, vivendo il nuovo contesto con curiosità.
Prova a:
- partecipare a eventi scolastici o attività di quartiere
- assaggiare piatti tipici anche se ti sembrano strani
- imparare qualche parola nuova nella lingua del posto
- esplorare librerie, caffè o negozietti locali
Tutti questi dettagli, giorno dopo giorno, ti aiutano a costruire un senso di casa ovunque ti trovi. Una casa che non è fatta solo di mura, ma di emozioni nuove e scoperte personali.
03
Iscriviti ad attività sportive o creative
Fare sport non serve solo a tenersi occupati: ti aiuta a esprimere le emozioni, creare abitudini sane e, soprattutto, a conoscere persone. Anche se sei timido, anche se all’inizio ti senti fuori posto, buttarti in qualcosa di nuovo può farti sentire parte di un gruppo. Anche le attività creative, come il teatro o un corso di pittura, possono aiutarti a esprimerti in modi nuovi.
La voce a chi lo ha vissuto
🎧 Ascolta la puntata del nostro podcast intitolata Tommaso e il football americano: in un paesino sperduto del Kansas, dove il paesaggio è così piatto da sembrare mare, Tommaso si ritrova lontano da tutto ciò che conosce. Ma proprio lì, in quell’isolamento, qualcosa cambia. Il football americano diventa molto più di uno sport: è la spinta per uscire dalla sua stanza nel seminterrato, per affrontare le sue paure, per sentirsi parte di qualcosa. Quella squadra diventa la sua nuova famiglia, e il campo, il luogo dove finalmente si sente a casa.
🎧 Se invece ti riconosci in una timidezza che ti blocca, ti consigliamo di ascoltare la puntata Federica e la timidezza: attraverso un’esperienza all’estero e un corso di culture comparate, Federica trasforma il disagio nel parlare in pubblico in un punto di forza. Perché a volte basta il contesto giusto per scoprire una nuova versione di sé.
04
Stringi nuove amicizie
Non servono subito legami profondi, sappiamo che ci vuole tempo per fare amicizia all’estero. A volte, una chiacchiera in mensa, una battuta in classe, una passeggiata insieme sono tutto ciò che serve per sentirsi meno soli. Non sottovalutare il potere delle relazioni quotidiane: sono quelle che ti aiutano davvero a radicarti nel presente.
05
Stabilisci una routine quotidiana
La routine è uno degli strumenti più forti per superare la nostalgia di casa. Dare struttura alle tue giornate ti aiuta a sentirti più stabile, anche nei momenti di difficoltà.
Puoi iniziare con piccoli gesti, come:
- fare colazione sempre alla stessa ora
- scrivere un diario ogni sera
- camminare dopo cena nel tuo quartiere
- scegliere un luogo preferito dove studiare o rilassarti
- creare un quadernetto su cui disegnare o attaccare cartine, biglietti, post-it, fili d’erba per fare memoria delle esperienze che stai vivendo. Se vorrai, lo potrai sfogliare al tuo rientro con la tua famiglia, per condividere con loro l’intensità di quel momento anche a distanza
Ogni abitudine positiva è un mattoncino che costruisce il tuo equilibrio. E a lungo andare, contribuisce a farti sentire davvero a casa, anche dall’altra parte del mondo.
Vivere all’estero e nostalgia di casa: cosa impari davvero
Inoltre, quando impari come combattere la nostalgia di casa, non stai solo cercando un modo per sentirti meglio. Stai diventando grande. Stai costruendo dentro di te risorse che forse oggi nemmeno riconosci, ma che faranno la differenza per tutta la vita.
Gestire le emozioni lontano da casa, in un contesto nuovo, con persone sconosciute, ti obbliga a metterti in gioco, a reinventarti, a trovare la tua strada senza le soluzioni pronte che avevi prima. Ogni volta che superi un momento di nostalgia, che ti alzi anche se ti sentivi giù, che provi a parlare in una lingua che non è la tua… cresci.
Molti ragazzi che hanno vissuto un anno all’estero raccontano che vivere e superare i momenti difficili è importante: una volta tornati a casa, ci si sente più forti, più veri, più capaci. Ecco che cosa si portano con sé molti ragazzi al termine dell’esperienza, molto più di un passaporto pieno di timbri.
Ciò che porterai con te oltre al ritorno a casa
Ecco cosa si portano con sé, molto più di un passaporto pieno di timbri:
Più sicurezza in sé stessi
Hai affrontato una realtà sconosciuta e ce l’hai fatta. Hai parlato davanti a una classe, preso autobus sbagliati, cucinato piatti nuovi, chiesto aiuto in un’altra lingua. Ogni piccola sfida superata ha rinforzato la fiducia che hai in te.
Maggiore apertura mentale
Hai conosciuto persone con valori, abitudini e storie molto diverse dalla tua. E forse hai scoperto che ci sono tanti modi giusti di vivere. Questo ti aiuta a giudicare meno, ad ascoltare di più, a essere più empatico e curioso.
Una nuova visione del mondo
Un’esperienza all’estero ti allena a vedere oltre il tuo punto di vista. Inizi a comprendere meglio le dinamiche globali, a leggere i fatti con più senso critico, a capire come le tue scelte individuali siano connesse a un mondo più ampio.
Amicizie e affetti inaspettati
Quelle persone che oggi ti sembrano estranee, potrebbero diventare amici per la vita. Un fratello ospitante, un insegnante che ti ispira, una compagna di banco che ti fa ridere anche nei giorni storti. A volte la nostalgia di casa si scioglie proprio grazie a legami nuovi, nati nei posti più improbabili.
Quando saprai come superare la nostalgia di casa, ti accorgerai che non è scomparsa: è solo cambiata. È diventata un segnale che ti sta dicendo: “Stai imparando a vivere”. E da lì in poi, la tua casa sarà un po’ ovunque tu scelga di esserci davvero.


Famiglia ospitante e nostalgia di casa: che ruolo ha davvero?
Quando vivi un anno all’estero, la famiglia ospitante può diventare uno degli elementi più importanti per affrontare la nostalgia di casa. È lì che comincia la tua nuova quotidianità: ti accoglie nei suoi spazi, ti invita a tavola, ti accompagna nei primi passi di questa avventura. Se il rapporto funziona, può trasformarsi in una seconda casa: un luogo dove sentirsi al sicuro anche nei momenti più difficili.
Ma non sempre tutto fila liscio. E va bene così. Non sentirti in colpa se non scatta subito la connessione: è normale aver bisogno di tempo per conoscersi. La relazione si costruisce sempre in due, non dipende solo da te. E se senti che qualcosa non funziona davvero, non sei solo. I referenti locali sono lì per aiutarti, ascoltarti, trovare soluzioni.
A volte, si può anche cambiare famiglia, se necessario: l’importante è parlarne. Non lasciare passare tempo per questo. Sii tempestivo. Non sottovalutare il motivo del tuo malessere. Il confronto è sempre arricchente, al di là della soluzione pratica che andrete a trovare. Spesso il cambiamento regala nuove emozioni e possibilità.
🎧 La parola a chi lo ha vissuto
Lo racconta bene Alice in questa puntata del nostro podcast: a volte, un cambiamento apre la porta a emozioni nuove e inaspettate.
Allo stesso tempo, anche il legame con la tua famiglia in Italia cambia. La distanza non spezza il filo, ma lo trasforma. Alcuni ragazzi si sentono più liberi, altri si accorgono di quanto siano profondi certi affetti. L’importante è viverlo con consapevolezza.
In definitiva, il modo in cui vivi la tua famiglia ospitante e mantieni i legami con la tua famiglia d’origine fa parte di quel processo di crescita che ti aiuta a combattere la nostalgia di casa e a sentirti sempre più te stesso, ovunque tu sia.
Ovunque tu sia.
📌 Ricorda: anche i tuoi genitori vivono la nostalgia. Come la gestiscono?
Anche per loro non è facile vederti partire. Si ritrovano a fare i conti con il silenzio in casa, con l’assenza delle vostre routine e con mille pensieri. Ma proprio come te, cercano nuovi equilibri: si confrontano con altri genitori, mantengono riti familiari anche a distanza, cercano di esserci senza invadere.
Se vuoi scoprire meglio cosa provano e quali strategie usano per affrontare questo periodo, condividi con loro questo articolo pensato per loro.

Frasi sulla nostalgia di casa che ti aiutano nei momenti no
Ci sono giorni in cui la nostalgia di casa ti prende all’improvviso: una canzone, un profumo, un silenzio che assomiglia a quello della tua stanza in Italia. In quei momenti, anche solo una frase può fare la differenza. Le parole giuste possono essere un abbraccio, un’ancora o una piccola luce quando tutto sembra più difficile.
Ecco alcune frasi sulla nostalgia di casa da tenere nel telefono, scrivere su un quaderno o condividere con chi sta vivendo un’esperienza simile. Puoi anche riscriverle a modo tuo: l’importante è che parlino a te.
”Casa non è un luogo, è una sensazione. E puoi portarla con te, ovunque vai."
”La nostalgia è il segno che qualcosa è stato bello. E tornerà, in un altro modo."
”Vivere all’estero, nostalgia di casa compresa, è un viaggio anche dentro di te.”
”Ogni volta che ti manca casa, ricorda perché sei partito.”
”Più sei lontano, più ti avvicini a te stesso.”
”La distanza insegna: chi sei, cosa vuoi, cosa conta davvero.”
Hai una frase che ti rappresenta? Scrivila. Ripetila. Tienila stretta nei momenti più duri.
E se la nostalgia di casa non passa?
A volte capita: nonostante i giorni che scorrono, le nuove abitudini e gli amici che pian piano arrivano, la nostalgia di casa rimane lì, a bussare. È normale sentirsi così, soprattutto all’inizio. Ma se ti accorgi che dopo diverse settimane il peso non diminuisce e inizia a influenzare il tuo umore, la tua voglia di fare o il tuo benessere, è il momento giusto per parlarne.
Non devi gestire tutto da solo. Avere qualcuno che ti ascolta può alleggerire subito la pressione. Ecco a chi puoi rivolgerti:
- La tua famiglia ospitante, che spesso ha già accolto altri studenti e può capirti più di quanto pensi.
- I referenti locali, persone capaci di supportarti in momenti così.
- Il supporto psicologico della tua scuola, se disponibile: molte high school all’estero offrono uno school counselor con cui puoi parlare liberamente.
- Un amico fidato, magari un altro exchange student che sta vivendo le tue stesse emozioni.
Parlarne è un atto di forza, non di debolezza.
Ricorda: la nostalgia di casa non è un ostacolo, ma una parte naturale del tuo percorso. Per alcuni ragazzi è un sentimento di sfondo che li accompagna per una gran parte dell’esperienza, per altri un momento iniziale, per altri ancora delle sensazioni sospese che affiorano qua e là durante il soggiorno.
La nostalgia ti segnala il grosso lavoro di crescita e di maturazione che hai compiuto con la tua famiglia, la scuola, gli amici in Italia. Se non avessi avuto esperienze significative, oggi non saresti qui a chiedere di partire o a vivere un soggiorno di studio all’estero. Metti in conto di poter vivere la nostalgia di casa, sapendo che ogni passo che fai per superarla ti avvicina sempre di più alla tua versione più forte e indipendente.

La nostalgia ti cambia, ma non ti ferma
Sentire nostalgia di casa fa parte del viaggio. Non c’è nulla di sbagliato nel provare malinconia, nel sentire il bisogno di una voce familiare o di una routine che ti faceva sentire al sicuro. Ma ricorda: questo sentimento non definisce tutta la tua esperienza. È solo una parte del cambiamento.
La nostalgia di casa può diventare un alleato silenzioso. Ti aiuta a capire cosa conta davvero per te, a costruire nuovi equilibri, a scoprire lati del tuo carattere che nemmeno conoscevi. È la traccia emotiva che conferma che stai vivendo qualcosa di importante, che ti sta trasformando profondamente.
Succede quando…:
- … inizi a guardarti intorno con occhi nuovi, ti accorgi che anche il posto più lontano può iniziare a sembrarti casa.
- … esci, sbagli strada, ordini la cosa sbagliata, ridi con qualcuno che parla una lingua diversa… stai imparando.
- … ti mancano i tuoi ma poi ti ritrovi a raccontare la giornata a qualcuno che fino a ieri non conoscevi… stai crescendo.
La nostalgia non è la fine, è l’inizio di qualcosa. Di una nuova versione di te, più forte, più curiosa, più capace di stare al mondo.
E se ogni tanto vacilli, ricorda questo: hai già fatto il passo più coraggioso. Hai lasciato il conosciuto per abbracciare l’imprevisto. Ora il resto lo costruisci tu, un giorno alla volta, con le tue scelte, i tuoi errori, le tue scoperte.
E quando tornerai a casa, non sarai più lo stesso.
Sarai più grande. Sarai più te.
CO-AUTRICE DI QUESTO ARTICOLO:

Serena Zucchi
Psicologa e psicoterapeuta, collabora con WEP dal 2006 nei colloqui di idoneità dei programmi high school e coordina il gruppo psicologi WEP a livello nazionale.
Esperta di psicologia dell’adolescenza, lavora nel pubblico e nel privato, in ambito clinico e scolastico, occupandosi di promozione della salute e sportelli d’ascolto.
È autrice del libro I nodi del crescere, dedicato a genitori e insegnanti, che raccoglie riflessioni nate dagli sportelli scolastici su relazioni ed educazione in infanzia e adolescenza.