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Lo Sri Lanka è un Paese in cui la tradizione spirituale permea la quotidianità delle persone: buddismo e induismo hanno segnato la storia dell’isola e continuano ad influenzare la vita di chi la popola. Sofia lo ha sperimentato in prima persona, vivendo una straordinaria esperienza di volontariato a contatto con i bambini e la gente del posto. Il contatto diretto con la cultura e i bisogni dei meno fortunati l’hanno toccata nel profondo. Vediamo cosa è successo. 

 

Ciao Sofia! Puoi dirci qualcosa su di te e la tua esperienza?

Certo! Mi chiamo Sofia Galgano e ho vissuto a Bologna per 15 anni, mentre adesso vivo a Miami. Nell’estate del 2018 ho deciso con una mia amica di partire per un viaggio solidale in Sri Lanka attraverso WEP, muovendoci con un accompagnatore con cui ci siamo trovate benissimo.

Perché hai scelto di partire proprio per lo Sri Lanka?

Avevo già visitato lo Sri Lanka con la mia famiglia nel 2016 e mi era piaciuto molto, ma sentivo il desiderio di vederlo sotto una nuova luce ed entrare in contatto con il lato più autentico del Paese. In più, dovendo partire da sole, io e la mia amica eravamo un po’ intimorite e sapere di essere diretta verso un Paese in cui ero già stata ci ha tranquillizzate.

E come mai hai optato per un viaggio solidale?

Grazie ai miei genitori ho sempre viaggiato in posti come India, Africa e lo Sri Lanka stesso, e nel tempo queste esperienze hanno fatto maturare in me il desiderio di fare un viaggio orientato al volontariato. Era qualcosa che ormai sentivo di voler fare e si è rivelata un’esperienza bellissima, oltre che utile a farmi crescere. Lo rifarei subito.

Quali sono stati gli aspetti che ti sono piaciuti di più del tuo viaggio solidale in Sri Lanka?

Quando ci sono stata con la mia famiglia era una vacanza, quindi questa volta ho vissuto la visita in modo completamente diverso. Ho fatto cose mai fatte prima, a contatto con la gente del posto: lavorare in un orfanotrofio mi ha toccato moltissimo, così come fare attività di restauro in una scuola elementare. Ho amato giocare con i bambini, assistere nell’insegnamento, aiutarli nel mangiare. Ricorderò sempre i piccoli momenti dolci come il mettere lo smalto alle ragazze dell’orfanotrofio!

Hai affrontato particolari difficoltà durante la tua esperienza all’estero?

Ci sono ovviamente stati momenti che mi hanno fatto vacillare. Ricordo che appena entrata in orfanotrofio la prima cosa che mi ha colpito sono state le urla e un odore molto forte. Non ho potuto fare a meno di pensare “Oddio, cosa sto facendo?”. Ma trovando il coraggio di buttarmi e vivere a pieno questa occasione ho scoperto che posso riuscire ad adattarmi e rendere le difficoltà piccolezze. Ora so che è valsa la pena fare quel salto fuori dalla mia zona di comfort.

So che in seguito al tuo viaggio solidale hai dato il via a una raccolta fondi online per sostenere l’orfanotrofio visitato. Puoi parlarmene?

Sono tornata a Miami sapendo già di volerlo fare. In realtà, inizialmente volevo inviare dei soldi da sola, ma una volta scoperta l’opportunità data da un sito come GoFoundMe ho pensato di provare a creare una pagina dedicata alla raccolta fondi online, che ho provato subito a far girare partendo da amici e parenti, condividendola sui diversi social network. Sono riuscita a raccogliere 2.500 dollari in meno di dodici ore!

Quindi i risultati sono andati oltre le tue aspettative?

Assolutamente! Aprendo la pagina mi aspettavo di raccogliere al massimo 500 euro, ma quando ho visto i risultati ho capito che la gente vuole davvero aiutare. Ad ogni donazione pensavo “Chissà quanto potranno fare le sorelle dell’orfanotrofio con questi soldi!”. Dopo i primi due mesi ho inviato attraverso WEP quanto raccolto, circa 3.500 dollari, ma la raccolta fondi online è ancora aperta ed è sempre possibile donare.

Hai intenzione di cimentarti in altre azioni solidali nel tuo futuro?

In questo momento mi è difficile, anche perché sono alle prese con la scelta dell’Università che frequenterò. Tuttavia, sono sicura di voler fare un nuovo viaggio solidale, magari in Tailandia. E, in futuro, mi piacerebbe molto creare un’attività orientata al solidale… sono sempre stata una a cui piace aiutare.

Che cosa consiglieresti a chi, come te, sta valutando di fare un viaggio solidale all’estero?

Suggerisco sempre di lanciarsi andare senza pensarci troppo. Altrimenti, inizi a trovare più contro che pro e ti scoraggi. Parti! All’inizio sarà difficile e potrai persino mettere in dubbio la tua scelta, ma poi capirai che ne è valsa la pena. Tornerai una persona diversa, consapevole di essere maturata tantissimo!

Cover photo by Egle Sidaraviciute on Unsplash

Chiara Zotti

Author Chiara Zotti

Il contatto con i WEP Buddies è la mia soddisfazione quotidiana. Ho vissuto un anno oltre il circolo polare svedese. Amo l’architettura, la fotografia analogica e le maschere di teatro.

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