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Studiare in America significa entrare nella high school, un’istituzione e un sogno per tanti ragazzi che vedono negli Stati Uniti una meta tutta da scoprire. Per chi non lo sapesse l’high school americana è il corrispettivo del nostro percorso di scuola secondaria. Il suo funzionamento è però molto diverso, così come il viverla per davvero.

Il liceo in America è una cosa seria! Poco importa se si è al primo o all’ultimo anno, la scuola superiore è una tappa obbligata e un’occasione irripetibile per stringere amicizie, provare nuovi sport e club e delineare la direzione da dare al proprio futuro. In questo articolo approfondiremo i diversi aspetti che caratterizzano la scuola secondaria in America. Lo faremo anche grazie alla testimonianza di Elisa, Arianna e Chiara.

La divisione in grades nell’high school americana

Quando ci si iscrive in una high school in America si accede a un sistema scolastico completamente diverso. Se in Italia le classi della scuola secondaria di secondo grado sono cinque, in USA gli studenti e le studentesse – locali o in visita grazie a un anno all’estero – vengono divisi in quattro grades, vediamoli insieme!

I quattro grades dell’high school americana vanno dal nono al dodicesimo. Questa numerazione, che non parte dal numero uno, è dovuta al fatto che in America gli anni di studio non sono contati a seconda del grado della scuola, ma dall’inizio del percorso accademico. È questa la ragione per cui quando si parla di scuola superiore americana si inizia dal numero nove.

Il 9th grade accoglie studenti dai 14 ai 15 anni e corrisponde quindi al nostro primo anno di scuola superiore. Il 10th grade ha invece studenti tra i 15 e i 16 anni. Va da sé che l’11th grade accoglie chi ha tra i 16 e i 17 anni e nell’ultimo anno, grade 12th, ci sono gli studenti tra i 17 e i 18 anni.

Ogni grado ha inoltre una denominazione specifica per gli studenti, vediamole una a una:

  • Freshman: forse lo conosci con il termine tradotto “matricola”. Ebbene sì, il primo anno del liceo americano è riservato alle matricole, quindi a chi inizia la scuola superiore. Interessante sapere che questa denominazione viene utilizzata anche per indicare i freshmen dell’università. L’etimologia ci dice che la parola è formata da “fresh” (fresco, nuovo) e “man” (uomo), ma viene utilizzata per indicare sia i maschi che le femmine.
  • Sophomore: è il secondo anno delle scuole superiori americane. Fun fact: nello sport i sophomores sono gli atleti al secondo anno di carriera.
  • Junior: tutti gli studenti del terzo anno sono i juniors; questo è uno dei due anni in cui, nella maggior parte dei casi, vengono inseriti gli studenti internazionali.

Io ero una junior ossia frequentavo il penultimo anno, ma scelsi diversi corsi seguiti principalmente dai seniors e per questa ragione la maggior parte dei miei amici erano all’ultimo anno.”

Arianna ha frequentato un intero anno in Wisconsin partendo dalla provincia di Catania; un bel cambio di ambiente se si pensa che questo Stato americano è famoso per la produzione di formaggio.
  • Senior: tutti desiderano e sognano di essere tra i seniors ovvero gli studenti dell’ultimo anno. Perché? È facile, sono proprio gli studenti uscenti a beneficiare dalle attività più iconiche come il senior prom, la senior night, la graduation e la festa conseguente, per citarne alcune.

Per fortuna, oserei dire, sono stata collocata nella classe dei seniors, l’ultimo anno di corso. A differenza degli altri grades ho avuto l’obbligo di seguire un corso particolare, chiamato “senior seminar”; in questa classe ci hanno insegnato come “cavarcela da soli” sia nella scelta del college che nella vita fuori casa, oltre che in quella futura lavorativa. Insomma, un ultimo anno intenso e proiettato a quello che sarebbe arrivato nelle nostre vite.”

Elisa, a quasi 17 anni, è partita da Milano per un semestre in Florida, a Vero Beach. Questa città si trova lungo la costa atlantica ed è rinomata per gli sport acquatici, la pesca e le lunghissime spiagge.

La vita in una high school americana

La vita in una scuola americana è molto diversa da quella italiana: fanno parte della Secondary School sia le medie sia le superiori. Potrebbe quindi capitare di vedere tra i corridoi studenti più piccoli, ma che frequentano lezioni dedicate alla loro età.

In genere ci si alza presto e chi sceglie uno sport spesso ha gli allenamenti prima del suono della campanella. Quindi a che ora comincia la scuola in America?

Nella maggior parte dei casi le lezioni sono dal lunedì al venerdì, con i primi corsi che partono tra le 7:30 e le 8:00. Tra le 14:30 e le 15:30 termina invece la giornata scolastica. È prevista una pausa pranzo che si consuma in mensa, se il liceo americano ne è provvisto, in classe oppure in giardino se c’è bel tempo. Questo è uno dei momenti preferiti perché permette di conoscere nuove persone e riposarsi in vista dei corsi del pomeriggio.

Ogni lezione dura circa 50 minuti e tra una e l’altra bisogna spostarsi di aula per seguire le materie scelte. Per non avere appresso tutti i libri, a inizio anno viene assegnato un armadietto (locker) che è una tappa fissa prima di ogni lezione. La campanella suona al termine dell’ora e prima che suoni una seconda volta si deve raggiungere la nuova aula. Gli americani prendono molto sul serio la correttezza e la puntualità, quindi conviene a tutti non fare tardi!

Il pomeriggio è spesso riservato alle attività sportive e ricreative, che non sono obbligatorie. A inizio stagione sono disponibili i tryouts, dei provini pensati per testare le abilità – soprattutto sportive – dei ragazzi e per formare le squadre. Le scuole americane sono rinomate per l’importanza che danno allo sport; non sorprende quindi che offrano spesso infrastrutture moderne e attrezzate, pensate per favorire anche le eccellenze sportive.

La mia scuola era piccolina perché il mio paesino nello Utah contava solo 5000 abitanti. Gli spazi disponibili per le attività, al contrario, offrivano di tutto! Campi da football, tennis, tracking fields, basket, pugilato, tiro con l’arco… Sembrava di stare in una città a disposizione degli studenti.”

Chiara ha vissuto un anno nello Stato dello Utah in un paesino molto piccolo.

In molte high school è presente la figura del tutor; può essere un compagno di classe più grande ed è il punto di riferimento per ambientarsi il prima possibile alla nuova routine. Può essere di supporto per la scelta delle materie e delle attività, oppure spiegare le regole dell’istituto e come fare amicizia con i nuovi compagni. Alcune scuole potrebbero avere anche il counselor, una persona adulta a cui rivolgersi se serve supporto emotivo e psicologico, oltre che per avere consigli sull’orientamento universitario.

Bus giallo della high school americana
Classe high school americana
Gruppo di ragazzi in posa fuori da scuola
Gruppo di amiche vestite per recita scolastica in America
Piscina high school in America
Ragazze eseguono una figura del cheerleading durante una partita di football
Corridoio high school americana
Compagni di classe del liceo americano in macchina
Ragazze alla partita di baseball durante high school in America

Materie e esami nelle scuole superiori americane

Nell’high school americana, gli exchange students sono sempre molto interessati alle materie; sono infatti l’occasione per poter sperimentare un diverso approccio didattico e studiare tematiche non disponibili nel percorso italiano. Sfatiamo subito un mito: c’è chi crede che nelle scuole americane non si studi. Non è così.

L’apprendimento è gestito con aspetti più pratici; ad esempio sono previste lezioni in laboratorio in cui miscelare eccipienti o sezionare organi animali. Di certo si passa meno tempo sui libri, questo perché si impara soprattutto mettendo le mani in pasta!

Ho amato i laboratori, soprattutto quello di anatomia, abbiamo avuto l’opportunità di frequentare un corso di primo soccorso con dei medici qualificati, che porterò per sempre nel mio cuore.”

Chiara

Oltre all’esperienza pratica viene incoraggiato l’utilizzo di supporti interattivi per rendere la lezione più dinamica e per agevolare la presa degli appunti. Questo approccio permette di immergersi maggiormente nella lezione e fa sentire un po’ tutti “privilegiati”.

La scuola era totalmente “tecnologicizzata”: ogni studente aveva infatti in dotazione un computer fornito dalla scuola, con un indirizzo email personale e il wi-fi della scuola già installato. Non era possibile tenere i cellulari durante le lezioni: bisognava posarli in apposite scatole e riprenderli a fine lezione. Ogni giorno si doveva portare a casa il computer per poter consegnare gli assignments e comunicare con docenti e scuola. Le aule di fotografia, design e architettura avevano a disposizione Mac di ultima generazione e macchine fotografiche professionali; ognuno di noi aveva inoltre un proprio account photoshop per svolgere i compiti che ci venivano assegnati. Tutte le aule erano dotate di un proiettore collegato al computer del professore.”

Chiara

I voti americani sono molto diversi da quelli italiani. A seconda della lezione, gli exchange students, facendo parte della classe come i compagni, devono affrontare quattro tipi di prove differenti:

  • i daily grades: sono schede da compilare in classe che assicurano il 15% del voto finale. Sono una sorta di compiti da fare durante la lezione per dimostrare che si è seguito con attenzione;
  • i quiz: sono prove a risposta chiusa su una parte del programma affrontato; potrebbero essere a sorpresa, quindi meglio tenere in ordine gli appunti;
  • i test: possono essere a crocette o con domande aperte e sono la tipologia che più si avvicina alle nostre verifiche italiane. Servono a testare l’apprendimento di più argomenti e possono durare anche l’intera ora di lezione;
  • i lavori di gruppo: sono presentazioni a cura di più alunni su un dato argomento; sono un’ottima occasione per conoscere meglio i compagni di classe e lavorare insieme per prendere un voto alto.

E a proposito di voti, abbiamo delle differenze con il sistema di valutazione italiano. Invece dei numeri vengono usate le lettere e il voto che si spera di ottenere è la A (o A+ se il docente lo consente).

Ecco una tabella per capire la conversione dei voti:

Comparazione dei voti tra sistema scolastico americano e italiano

È difficile prendere una A? Più che di facilità, qui si parla di intenzione: in America intraprendenza e curiosità vengono ripagate. Non si deve avere paura di alzare la mano o di fare domande e bisogna approfondire gli argomenti trattati in classe dopo le lezioni, anche sfruttando l’ora di ricevimento per avere informazioni aggiuntive se la tematica appassiona.

Le attività extrascolastiche del liceo negli Stati Uniti: tra club e sport

Passiamo all’argomento che riscuote maggior interesse delle scuole superiori americane: club e attività sportive. Per gli americani, lo sport è una parte essenziale della formazione personale e un grande motore di aggregazione sociale. Non stupisce che le partite del liceo locale raccolgano un seguito e richiamino un tifo sfegatato – cheerleaders comprese –  pari alla serie A del calcio italiano.

Fare sport vuol dire inserirsi in una squadra, è lottare per l’onore e il prestigio della propria scuola, è mettersi alla prova come individuo e crescere insieme ai propri compagni. Per questo motivo i campus scolastici mettono a disposizione diverse risorse per agevolare l’inserimento degli studenti, compresi gli exchange students, alle attività sportive. Ascolta la puntata del podcast exChange intitolata Tommaso e il football americano: te ne accorgerai.

Campi da baseball, basket, football, netball, lacrosse, rugby… le scuole americane offrono qualsiasi tipo di sport. Ogni istituto è specializzato su alcune discipline e se la squadra è promettente partecipa ai campionati regionali e statali.

Sono fissati con lo sport, infatti, ogni scuola americana propone un’ampia scelta di sport da fare. Si dividono per stagione dell’anno e nella mia scuola si poteva scegliere tra: summer sports (calcio maschile, nuoto, golf femminile, cross country), fall sports (football, pallavolo, tennis femminile, danza, cheerleading), winter sports (basketball, wrestling, ginnastica) e spring sports (calcio femminile, baseball, atletica, softball). Io feci pallavolo e per uscire completamente dalla mia comfort zone entrai nella squadra di calcio.”

Arianna

In affiancamento alle attività sportive vi sono quelle artistiche e ricreative, spesso riassunte con la terminologia club. I club studenteschi sono appuntamenti ricorrenti nel calendario degli studenti e sono i luoghi dove si coltivano o si scoprono le proprie passioni. Robotica, scacchi, leadership, teatro, falegnameria, dibattito, cucina, radio… per citarne alcuni, sono tra le varie opzioni che si possono trovare in una high school in America.

Prendere parte a un club permette di ampliare i propri orizzonti e passare del tempo con persone che condividono la tua stessa passione. In alcuni casi sono presenti saggi di fine anno per mostrare all’intera comunità studentesca i progressi raggiunti, ad esempio il club di teatro o musical che lavora un intero anno con l’obiettivo di presentare uno spettacolo nei mesi primaverili.

C’erano tantissimi club come quello di volontariato ma anche di videogames!”

Arianna

Homecoming e prom: i balli più attesi

I balli scolastici sono uno degli aspetti più iconici della high school americana, non a caso spesso ripresi in film e serie tv. Il prom la fa da padrone. Vediamo in ordine cronologico quali sono le ricorrenze danzanti della scuola superiore americana.

1

Homecoming
Il primo ballo dell’anno è l’homecoming. Si tratta di un evento che si tiene in genere verso la fine di ottobre che serve a dare il benvenuto e il bentornato agli studenti dell’anno scolastico in corso. È preceduto dalla Spirit Week, una settimana in cui ogni giorno ci si veste seguendo un tema specifico. Tutto questo per arrivare carichi all’homecoming, un ballo di tutto rispetto dove si chiede formalmente ad amici o partner di essere accompagnati. Durante la serata, in cui ci si veste con abito formale, viene incoronata la corte reale, completa di re e reginetta dell’homecoming.

Il cosiddetto ballo d’inverno nel primo semestre. La parte più bella è stata prepararmi con le amiche per poi andare tutti insieme a scuola. Il momento più divertente è stata l’elezione del re e della reginetta del ballo, perché tutti i candidati hanno sfilato per la stanza. Anche andare a fare shopping per cercare il vestito con la mia mamma ospitante è stato super, perché è stato il momento che ha unito ancora di più me, lei e la mia sorella ospitante.”

Elisa

2

Sadie Hawkings Ball
Il ballo di Sadie Hawkins è più informale. A discrezione della scuola, il dress code può essere più semplice o conformarsi agli abiti eleganti. Le sue radici affondano in un antico costume che sbeffeggiava le ragazze senza marito. In tempi più moderni e meno offensivi, diciamolo, il ballo di Sadie è l’occasione per le ragazze di invitare il ragazzo dei loro sogni a ballare. Nell’odierno dibattito sull’identità di genere e in generale sulla sessualità c’è da chiedersi se questa ricorrenza, già in disuso, non verrà del tutto cancellata.

3

Winter Formal
Non tutti lo sanno ma è presente in alcune high school un ballo invernale che cade nel mese più freddo dell’anno, gennaio. Celebra il clima della stagione con i colori più usati in questo periodo: dagli abiti rosso vermiglio alle cravatte verde scuro, questi colori non mancano mai!

Emozioni del momento… che dire. Ho letteralmente vissuto un film, ma la cosa straordinaria era che si trattava della realtà.”

Chiara ha partecipato sia al Sadie Hawking sia al Winter Formal della sua scuola in un piccolo paesino di circa 5000 abitanti nello Stato dello Utah.

4

Prom
Sul finire dell’anno scolastico, nella maggior parte dei casi ad aprile, si celebra il prom, il ballo scolastico per eccellenza per cui tutti sono in fibrillazione. Questo ballo è riservato ai seniors (in alcuni casi anche ai juniors) ed è la ciliegina sulla torta dell’ultimo anno. Dalla scelta dell’abito e del partner, all’organizzazione del pre e post-serata. Il prom è iconico e chi l’ha vissuto dice che è proprio come nei film: imperdibile!

Un ragazzo e una ragazza in posa per il prom delle loro high school americana
Coppia di ragazzi al prom della scuola americana
Ragazzo e ragazza al ballo Sadie Hawkins in high school americana
Amiche in abito rosso per il prom
Ragazze e ragazzi al prom in high school americana
Due amiche che vanno al prom americano della loro scuola
Ragazza in exchange al prom della sua high school con amiche
Due ragazzi vanno al prom della loro high school

Altri eventi imperdibili

La stagione autunnale è molto ricca e vede da ottobre in avanti diverse celebrazioni e momenti di aggregazione. Iniziano le partite di football e chi frequenta una high school durante i weekend è spesso impegnato nel tifo per la vittoria della propria squadra e l’agognato trofeo del girone.

Ottobre si tinge di arancione grazie alla Spooky Season, non una vera celebrazione ma una tendenza secondo cui vetrine, strade e case cambiano aspetto decorate con zucche, foglie dai toni autunnali e tutto ciò che ricorda la stagione che precede l’inverno. Insomma, ci si prepara per una festa molto sentita: Halloween. In questa occasione adulti e bambini sono coinvolti in diverse attività, tra cui la decorazione del giardino e della casa, l’intaglio della zucca raccolta in un apposito pumpkin field e il famoso trick or treat, “dolcetto o scherzetto”. Durante la sera e la notte del 31 ottobre le città americane si colorano di nero e arancione e vedono sfilare, chi in una vera parata chi di porta in porta, ogni creatura possibile immaginabile: zombie, vampiri, scheletri, personaggi del cinema… la creatività non ha limite!

A novembre si festeggia il Thanksgiving, o Giorno del Ringraziamento, una festa nazionale osservata negli Stati Uniti (ma anche in Canada, in data differente) che ricorda il periodo di colonizzazione del continente americano. In alcune città sono presenti parate e avvenimenti che coinvolgono l’intera comunità, ma l’immagine che tutti abbiamo è quella del tipico pranzo del Ringraziamento, consumato in compagnia dei famigliari e degli amici più stretti. A noi italiani potrebbe ricordare il pranzo di Natale: prevede diverse portate, giochi da tavola e ancora cibo a fine giornata. Al centro della tavola sua maestà il tacchino del Ringraziamento accompagnato da diversi antipasti, sformati e contorni. Ogni famiglia ha la sua ricetta segreta: chi lo preferisce al naturale, chi lo vuole laccare e ricoprire di strisce di bacon croccante. Ma la cosa che più importa è stare tutti insieme.

In America il Ringraziamento è la festa che più di tutte ti fa sentire parte della famiglia, più del Natale! Questo perché tutti rimangono a casa dal lavoro e si ha la possibilità di passare tanto tempo con i genitori ospitanti e i nuovi amici, senza preoccupazioni. Durante le vacanze ho fatto un viaggio di una settimana con la mia famiglia americana per andare a trovare una delle loro figlie che abitava in Georgia e ne abbiamo approfittato per visitare anche una località del Tennessee: uno dei momenti migliori del mio semestre all'estero.”

Elisa

La stagione autunnale culmina con l’avvicinarsi del Natale. Tutto inizia dopo il Thanksgiving, le vie, i negozi e le case fanno il loro “cambio d’abito”: basta zucche e foglie autunnali per lasciar spazio a lucine, renne, slitte di Babbo Natale e calze appese ai caminetti. Le case, in particolare il giardino, si trasformano con tanto di gare tra vicini per gli addobbi più belli. Insomma, una festività presa molto sul serio.

Il giorno di Natale è un’occasione per stare in famiglia: la mattina si aprono i regali – rigorosamente riposti sotto l’albero addobbato – e poi ci si siede intorno ad un tavolo riccamente imbandito per il pranzo. Per gli exchange students il Natale è forse uno dei momenti più agrodolci dell’intera esperienza all’estero perché permette di sentirsi molto vicini alla famiglia ospitante e ai nuovi amici incontrati, ma allo stesso tempo crea anche un senso di nostalgia forte verso quello che succede in Italia.

Ho amato il periodo natalizio, che è cominciato molto prima del solito. Già i primi di novembre abbiamo decorato la casa nei minimi dettagli e abbiamo fatto una gara in famiglia con le case di pan di zenzero decorate con le nostre mani!”

Chiara
Ragazza con bandiera americana

Vivere l’esperienza high school negli USA

Chi ha la fortuna di frequentare per un semestre o per un anno una high school americana ha la possibilità di vivere un’esperienza unica. Le occasioni di crescita e socializzazione sono davvero tante, dalle attività scolastiche alle festività da celebrare in famiglia: un tuffo in una realtà nuova stimolante e piena di cose da scoprire!

Stare un anno all’estero permette di crescere più velocemente. L’augurio di Elisa, Chiara e Arianna, che ci hanno aiutato a scrivere questo articolo, è che chiunque parta possa vivere al meglio la sua vita a stelle e striscie, senza timori e accettando tutte le opportunità che si incontrano lungo il cammino!

Sara Nosenzo

Author Sara Nosenzo

In WEP mi occupo di materiale promozionale, cartaceo e digital. Ho vissuto 3 mesi a Bruxelles per uno stage. Adoro scrivere storie di fantasia, spesso di notte, i film e le serie in lingua originale.

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