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Dopo le superiori si apre un ventaglio di possibilità e a volte serve prendersi del tempo per capire dove e come investire le proprie energie. Per chi vuole scoprire il mondo, il Gap Year all’estero è un’opportunità da non sottovalutare quando si è indecisi su cosa fare dopo il diploma.

P er scegliere cosa fare dopo il liceo bisogna conoscere i propri talenti, valutare le possibili prospettive, avere le giuste informazioni: tutto quello che serve a preparare il terreno per un futuro di successo. In Italia troppo spesso un anno sabbatico all’estero o un Gap Year sono erroneamente considerati uno spreco di tempo, quando in realtà rappresentano un investimento importante che permette di raggiungere i propri obiettivi. Ad esempio, nel paese gallico, gli studenti tendono a partire per un gap year una volta finiti gli anni di scuola in Francia.

Se si è indecisi di andare all’estero dopo il diploma, qui ti spieghiamo perché ne vale la pena.

Gap Year all’estero: perché è un vantaggio farlo fuori dall’Italia

I motivi che spingono un ragazzo a scegliere un anno sabbatico non sono di certo trascurabili, anzi, costituiscono spesso il presupposto che lo spingono a partire per vivere un’esperienza all’estero e prepararsi al meglio ad affrontare il mondo universitario o professionale. Ecco i motivi per cui vale la pena scegliere il Gap Year:

Fare chiarezza

Se non sai come indirizzare la tua vita personale, accademica o lavorativa, se ti senti confuso o semplicemente insoddisfatto, se stai cercando la giusta direzione da prendere… insomma, se sono troppi i “se” che ti impediscono di scegliere serenamente che cosa fare dopo il liceo, un anno sabbatico all’estero può aiutarti a chiarirti le idee e a prendere decisioni consapevoli.

Partire per un viaggio in un Paese completamente diverso dal nostro permette di conoscere passioni che non avremmo mai creduto nostre, settori in cui lavorare di cui nemmeno conoscevamo l’esistenza, materie di studio che in Italia non esistono. Ogni giorno trascorso all’estero è il pezzo di un puzzle che, una volta completato, rappresenterà chi sei veramente e cosa vuoi davvero fare nella vita.

Migliorare le proprie competenze linguistiche

Al di là dell’apprendimento puramente tecnico, durante il Gap Year post diploma si può imparare ad esprimersi in modo fluente in una lingua straniera semplicemente usandola in contesti reali e parlando con la gente del posto.

Una full immersion duratura permette di apprendere espressioni colloquiali e più formali, modi di dire e nuovi vocaboli che si assimilano semplicemente attraverso l’ascolto e la contestualizzazione. Tornerai a casa con nuove competenze, scritte e orali, di comprensione e produzione. E perché no, al termine della tua esperienza potresti anche sostenere un esame per ottenere una certificazione ufficiale che attesti la tua conoscenza della lingua.

Aprire la propria mente

Scoprire le differenze che ci sono in un nuovo ambiente e vivere una vera e propria immersione culturale in un altro Paese ci trasforma in persone più aperte mentalmente. Il mondo diventa una seconda casa, in cui ci si muove sentendosi a proprio agio.

Grazie a un anno sabbatico ci si trasforma inconsciamente in individui più consapevoli a livello globale, sensibili e capaci di valorizzare le differenze e le diverse prospettive. Si acquisiscono le doti dei grandi leader internazionali, difficili da interiorizzare in altro modo.

Diventare più flessibili

Vivere in un nuovo Paese per un lungo periodo non è semplice. Ci sono sicuramente dei momenti problematici in cui si desidera tornare a casa. Le diverse condizioni climatiche, il cibo, le modalità di relazionarsi tra persone, i ritmi con cui si scandiscono le giornate… tutto è diverso dalla nostra routine. Lo shock culturale è una condizione imprescindibile di ogni viaggio vero.

Se si trasforma però in arricchimento ciò che a prima vista può sembrare un ostacolo, si plasma il proprio carattere diventando più malleabili. Uscire dalla propria confort zone permette di diventare più adattabili alle diverse situazioni che ci si trova ad affrontare nella vita di tutti i giorni.

Valorizzare il proprio CV

Durante l’anno sabbatico si acquisiscono soft skills che non si trovano sui banchi di scuola: intraprendenza, spirito critico, problem solving e coraggio nell’affrontare nuove sfide, maggiore fiducia in se stessi, propensione al lavoro in gruppo… tutte qualità essenziali per i recruiters.

Il Gap Year all’estero permette di far proprie abilità “altamente trasferibili”, indubbiamente utili nel mondo accademico e lavorativo. Chi ha vissuto per un lungo periodo all’estero, soprattutto in giovane età, viene considerato quasi automaticamente una persona matura, con le idee chiare sul proprio futuro.

Imparare a gestirsi autonomamente

Vivere all’estero per un lungo periodo mette alla prova e la quotidianità diventa un’occasione per reimpostare le proprie giornate: si impara a cucinare, a prendersi cura di se stessi, a usare in modo efficiente i propri risparmi; si organizza meglio il proprio tempo e si capisce che cosa fare (e non fare) per stare bene.

Gli italiani sono troppo spesso considerati “mammoni” o “bamboccioni”, uno stereotipo di certo non incarnato da chi torna da un Gap Year. Partire significa scegliere di diventare padroni di se stessi.

Crescere come persona

Oltre alle competenze pratiche che si acquisiscono durante un anno all’estero, si matura globalmente, scoprendo quali sono i propri punti deboli e i propri punti di forza. Il tempo vissuto in un altro Paese è un investimento su se stessi che trasforma dall’interno. Si sceglie infatti di essere non un semplice turista, ma di sperimentare il mondo. Lo scambio culturale stimola la crescita personale e si va oltre la propria zona di comfort.

Vivere un Paese e imparare da esso sviluppa una saggezza che deriva dall’esperienza del “non familiare” e permette di ampliare i propri confini.

Creare una rete di contatti

La vita da expat permette di conoscere nuove persone e di costruirsi una seconda famiglia. Nascono relazioni che durano una vita intera e si creano numerose possibilità di visitare altri Paesi stando in compagnia di amici internazionali.

Stando a casa si finisce spesso per frequentare sempre la stessa compagnia. All’estero si è invece spinti a socializzare anche con persone completamente diverse da noi. Durante un anno sabbatico all’estero si impara che l’amicizia non bada all’etnia, alla nazionalità, all’età e al contesto in cui ci si trova.

Cambiare prospettiva, allontanarsi dalla propria routine e sperimentare nuove realtà può aiutare a capire quale direzione prendere evitando di iniziare percorsi che non sentiamo nostri o di fare tentativi a vuoto per mancanza di competenze.

I benefici che si traggono da un’esperienza come questa riguardano molti aspetti della vita, dalla sfera personale a quella professionale ed educativa. Il Gap Year post liceo è l’occasione per diventare una persona migliore, dare il proprio contributo a cause importanti, scoprire la straordinaria bellezza del nostro pianeta.

Scegliere la giusta esperienza all’estero per l’anno sabbatico post diploma

Dopo aver superato l’esame di maturità, si può scegliere tra le numerose esperienze  disponibili per lavorare e studiare all’estero dopo il diploma. Ecco le opzioni più formative:

Foundation Year e Università all’estero

Il Foundation Year è una specie di anno sabbatico che in Gran Bretagna e negli Stati Uniti serve da ponte tra la scuola superiore e l’università. Fare l’Università all’estero, anche solo per un breve periodo, ti permetterà di scoprire nuove materie e di acquisire le competenze necessarie per proseguire i propri studi passando direttamente ai corsi di Bachelor’s Degree del secondo o terzo anno. Questo percorso è proposto dalle università britanniche e dai community college americani (qui detto Transfer Program).

Adatto a chi vuole iscriversi a un’università all’estero ma non ha ancora le idee chiare sulla facoltà da scegliere.

Working Holiday Visa

Un visto Vacanza-Lavoro è una formula che permette di viaggiare al proprio ritmo finanziando, grazie al lavoro in loco, parte del soggiorno all’estero. In questo modo si possono visitare Paesi come l’Australia e la Nuova Zelanda senza spendere molto. Lavorare quanto basta per sostenere economicamente l’intero viaggio o lavorare di meno riservando più tempo all’esplorazione della nuova realtà in cui si vive? La scelta sta a chi ha deciso di partire alla scoperta di un nuovo Paese per un periodo della durata massima di un anno.

Adatto a chi desidera avere la libertà di viaggiare per un lungo periodo in modo economico, scegliendo se fermarsi più o meno tempo in un posto specifico.

Periodo di lavoro all’estero

Le esperienze professionali internazionali per cui non sono richieste particolari abilità sono tante: si può ad esempio optare per uno stage in un’azienda che opera in un ambito di proprio interesse, occasione che può creare una rete di rapporti utili per trovare l’impiego dei propri sogni; oppure ci si può mettere alla prova come ragazzo o ragazza alla pari e in cambio del tempo dedicato alla cura dei bambini ricevere vitto, alloggio e magari un piccolo compenso; chi ha una propensione all’insegnamento, invece, può dare lezioni di italiano ad una persona o famiglia straniera in cambio di stanza e pasti, mentre chi ha maggiori competenze didattiche può collaborare con professori di italiano all’estero in qualità di assistente di lingua.

Adatto a chi intende arricchire il proprio CV con un’esperienza lavorativa internazionale.

Volontariato all’estero

I progetti solidali sono vari e danno la possibilità di mettersi in gioco in diversi settori: un’esperienza in un orfanotrofio, in una scuola o in un centro di ascolto, con bambini, donne o anziani può rivelare a chi parte inclinazioni particolari per il mondo del sociale; lavorare con gli animali o in riserve naturali permette di lavorare per la comunità globale preservando la flora e la fauna del nostro pianeta; cimentarsi in lavori pratici come quelli di carpenteria o falegnameria in Paesi in via di sviluppo – ad esempio facendo un volontariato in Africa – può aiutare a staccare la spina dallo studio e a chiarirsi le idee su che cosa fare della propria vita.

Adatto a chi vuole sperimentarsi in un’attività di aiuto e sostegno umanitario o ambientale per promuovere azioni di solidarietà, giustizia sociale, altruismo, filantropia, sostenibilità o di qualsiasi altra natura prima di lanciarsi nel mondo del lavoro.

Gap Year: ecco cosa devi fare per partire per il tuo anno sabbatico

Ormai non ci sono più dubbi: vale la pena prendersi del tempo per… guadagnare tempo. L’anno sabbatico è la soluzione perfetta per capire che cosa fare dopo il liceo.

Ma quali sono gli step da seguire per pianificare il proprio Gap Year all’estero in modo efficace?

01

Sciogliere ogni dubbio e conoscere le possibilità disponibili

Per avere una panoramica generale sulle opportunità conviene affidarsi a un’agenzia che opera nel settore. La consulenza personalizzata e l’esperienza prolungata nel mondo dell’educational di alcune organizzazioni permettono di partire con le idee chiare rispetto a ciò che si andrà a fare.

02

Capire qual è la destinazione giusta

Il nostro pianeta è grande e vario: esiste sicuramente un Paese che risponda alle tue esigenze, priorità e desideri. Bisogna però conoscere le peculiarità delle diverse parti del mondo per poter scegliere con consapevolezza.

03

Definire lo scopo della propria esperienza

Un semplice viaggio per conoscere altri Paesi, un primo approccio con il mondo del lavoro, un periodo da dedicare al volontariato… Come abbiamo visto sono tante le modalità con cui investire il proprio tempo se si è indecisi su cosa fare dopo il liceo. Serve confrontarsi con persone di esperienza per capire che cosa si vuole fare dopo il liceo.

04

Trovare il progetto, la scuola, l’azienda in cui lavorare

Per evitare di perdere tempo una volta arrivati nel Paese di destinazione, conviene avere le idee chiare su che cosa si andrà a fare. Capire quali sono le procedure da seguire per accedere ai corsi universitari all’estero, trovare uno stage in un settore di interesse o selezionare un progetto di volontariato nell’ampia scelta disponibile non è facile, soprattutto se si opera in autonomia.

05

Scegliere la sistemazione in cui vivere

C’è chi preferisce partire senza nulla di prenotato e chi vuole sapere dove abiterà per il primo periodo o per l’intera durata del proprio soggiorno all’estero. In famiglia ospitante, residence, appartamento, volunteer house… in camera singola o condivisa, con o senza bagno privato, con servizio di pensione completa o pasti esclusi. È rassicurante scegliere quale sarà la “nuova casa” che ti ospiterà all’estero.

06

Avere le informazioni necessarie per visitare il Paese scelto

Se non sei mai uscito dall’Italia ma desideri partire per un Gap Year all’estero, niente paura. C’è chi potrà darti le informazioni utili per organizzare al meglio la tua esperienza: cosa fare per ottenere un visto, quali sono le vaccinazioni obbligatorie da fare prima di partire, quali sono le tipologie di assicurazione disponibili, cosa mettere in valigia

07

Prenotare il biglietto aereo più conveniente

Non c’è dubbio: ai giorni nostri internet ha sostituito per molti aspetti le agenzie di viaggio. Ma avere la certezza di un biglietto “aperto”, le cui date di partenza e arrivo possono essere modificate senza il pagamento di penali, con le migliori coincidenze e a un prezzo vantaggioso è estremamente comodo quando si viaggia in aereo.

Affrontare questi passi senza agenzia è possibile, ma affidarsi a un partner specializzato ti assicura un’esperienza davvero positiva ed evitare molte problematiche.

Ma qualunque forma prenda il tuo anno sabbatico all’estero, questo sarà un passo verso la scoperta del mondo (e di sé stessi).

Cover photo by Resi Kling on Unsplash

Elena Arneodo

Author Elena Arneodo

Racconto il mondo WEP e dei nostri ragazzi. Ho alle spalle un anno all’estero in Finlandia, corsi di lingua in Spagna e UK, esperienze da teacher assistant in Austria e coordinatrice di gruppi in molti Paesi del mondo: amo le nuove prospettive.

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