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Il Día de los Muertos, noto anche come il Giorno dei Morti in Messico, è una festa che ha radici profonde nella cultura e nella storia del Centro America. Si tratta di una celebrazione dall’atmosfera festosa in cui si onorano i defunti in un modo unico al mondo. È una celebrazione variopinta e coinvolgente che racchiude in sé diversi aspetti della cultura messicana.

In questo articolo, esploreremo le origini e la storia del Día de los Muertos, vedremo quali sono le differenze tra questa festa e Halloween, scopriremo come viene celebrata e cosa sono le famose ofrendas (offerte), approfondiremo gli elementi principali di questa festività e suggeriremo alcune destinazioni in Messico dove prendere parte a questa straordinaria celebrazione.

Día de los Muertos: storia e origine della Festa dei Morti messicana

Il Día de los Muertos, in Messico noto come il Giorno dei Morti, è una delle festività più emblematiche del Paese. Le sue origini affondano nell’antica civiltà azteca, ma la festa che conosciamo oggi è il risultato di una contaminazione di tradizioni preispaniche ed europee, soprattutto spagnole.

Vediamo meglio di che cosa si tratta:

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Le antiche origini azteche

Prima dell’arrivo dei conquistadores spagnoli nel XVI secolo, le popolazioni indigene messicane seguivano pratiche e rituali di venerazione per i defunti che si svolgevano in diversi momenti dell’anno.

Gli Aztechi, ad esempio, dedicavano un mese intero del loro calendario solare al culto dei morti. Questo mese corrispondeva ad un periodo che comprendeva i nostri agosto e settembre; era chiamato “Miccailhuitontli” ed era dedicato alla dea Mictecacihuatl, la regina degli inferi. Gli Aztechi credevano infatti che in questo periodo Mictecacihuatl scendesse sulla Terra per far visita agli antenati e partecipare alle cerimonie.

Inoltre le pratiche religiose servivano a preparare i defunti per il viaggio nell’aldilà. Per affrontare questo nuovo cammino nell’ultraterreno si preparavano diverse offerte; non mancavano neppure le visite ai cimiteri, con tanto di danze e processioni. Questi giorni si trasformavano in una vera e propria Festa de los Muertos.

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L’influenza spagnola e la sincretizzazione

Con l’arrivo dei colonizzatori spagnoli, le tradizioni indigene mesoamericane furono fortemente influenzate dal cristianesimo cattolico. È proprio questo processo di sincretizzazione che ha dato vita alla celebrazione che si svolge in coincidenza con la ricorrenza cattolica di Ognissanti (il 1° novembre) e del Giorno dei Morti (il 2 novembre).

Le comunità messicane iniziarono a onorare i propri defunti realizzando degli altari decorati, chiamati ofrendas: vi riponevano fotografie, cibo e bevande, candele e fiori. Questi luoghi rappresentavano un punto di incontro tra i vivi e i morti, una connessione tra i due mondi.

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Il Día de los Muertos oggi

Oggi, la Festa dei Morti in Messico si celebra ovunque, nonostante esistano delle variazioni regionali. Ogni regione ha le sue tradizioni, ma in ogni parte del Paese si trascorrono giornate allietate da musica, balli, canti e spettacoli stradali. Le famiglie si riuniscono per preparare le ofrendas e insieme visitano i cimiteri, dove decorano le tombe dei propri cari trascorrendo dei momenti di festa in compagnia.

Questa straordinaria festività, il Día de los Muertos, ha una storia che è il risultato di un mix di tradizioni religiose in origine lontane, non solo geografiche. Questo sincretismo tra usanze americane e europee potrebbe far pensare che la Festa messicana dei Morti abbia qualcosa in comune anche con Halloween. Ma è davvero così?

Halloween e Día de los Muertos: sono la stessa cosa?

Halloween e il Día de los Muertos si svolgono nello stesso periodo dell’anno ed entrambe le festività sono accomunate da elementi legati alla morte e ai defunti. Tuttavia le origini e le tradizioni sono molto diverse tra loro. Scopriamo perché.

Halloween ha origini celtiche ed è legata alla celebrazione del soprannaturale: fantasmi, streghe, mostri e creature spaventose celebrano il mistero e il lato oscuro della vita. Invece il Día de los Muertos è un momento di gioia e condivisione pensato per rendere omaggio e commemorare i propri cari passati a miglior vita. È un’occasione in cui le famiglie si riuniscono per divertirsi insieme.

Anche le decorazioni delle due festività sono molto diverse: ad Halloween non possono mancare zucche intagliate, ragnatele finte e qualsiasi elemento purché di paura; per il Día de los Muertos ogni dettaglio ha invece il chiaro scopo di celebrare la vita.

Insomma, Halloween e il Día de los Muertos sono due celebrazioni che partono da presupposti molto distanti. In ogni caso, se vuoi saperne di più sulle differenze queste due festività ti consigliamo di leggere anche questo articolo.

Trucco scheletrico

Il trucco scheletrico sul viso, o trucco da calavera (“teschio” in spagnolo) è una pratica di trucco facciale tradizionalmente associata al Día de los Muertos. Questa pratica si è evoluta nel corso del tempo ed è ora un elemento iconico delle celebrazioni del Giorno dei Morti in Messico.

È però diventato popolare anche in altre parti del mondo e spesso viene associato alle celebrazioni di Halloween, soprattutto in Paesi dove Halloween è una festa diffusa. Tuttavia, è bene ricordare che la sua origine è nelle tradizioni messicane, così come il significato di cui è portatore.

Elementi principali di questa festività

Abbiamo appena parlato di decorazioni. Approfondire questo aspetto è sicuramente un buon motivo per scoprire alcune curiosità sul Messico davvero interessanti. Gli addobbi e gli ornamenti pensati per questa festività sono fondamentali per creare un’atmosfera di festa.

In primis si abbelliscono le ofrendas, gli altari dedicati ai defunti, elementi imprescindibili del Día de los Muertos. Questi luoghi liturgici sono il cuore di questa celebrazione e per questo vengono ornati con molta cura. Per personalizzare le edicole votive si usano oggetti appartenuti alle persone decedute, oggetti a cui erano particolarmente legati.

In genere contemplano alcune fotografie che servono a mantenere viva la memoria degli antenati e a consentire ai vivi di connettersi con loro durante la festa. Poi non possono mancare i cibi e le bevande preferite dei propri cari: piatti tradizionali messicani come il mole (salsa a base di cioccolato, peperoncini secchi e spezie), il pozole (zuppa a base di mais e carne) e i tamales (involucri di mais ripieni di varie farciture e cotti a vapore), oltre al pulque (bevanda a base di succo fermentato di agave), al mezcal (alcolico simile alla tequila), alla tequila stessa, alla birra, al caffè o alla soda. Immancabili i calaveras, teschi di zucchero decorati e intagliati con nomi dei defunti, così come il pan de muertos, un pane dolce tradizionale a forma di osso o teschio tipico del Día de los Muertos.

Importanti anche gli oggetti personali dei defunti, come vestiti, libri, strumenti musicali, giocattoli o oggetti che avevano un significato speciale per loro. Per completare l’altare molte famiglie messicane, essendo cattoliche, inseriscono oggetti legati alla dimensione spirituale come crocifissi, icone religiose e immagini di santi.

Per abbellire ulteriormente gli altari si usano il cempasúchil e il papel picado; il primo è il fiore del Día de los Muertos: il suo colore arancione brillante rappresenta il sole e il suo profumo è considerato un faro per le defunte anime; i petali di cempasúchil sono spesso disposti in un sentiero sul pavimento o disposti in un modello sull’altare. Il secondo è invece una carta colorata intagliata che viene utilizzata per creare una barriera tra il mondo dei vivi e dei morti. Spesso, viene appeso sopra l’ofrenda o usato come decorazione per l’intera area di celebrazione.

Infine gli altari spesso includono coperte, cuscini o tappeti su cui le anime dei defunti possono riposare dopo il loro lungo viaggio. Insomma, tutto ciò che ha a che fare con la dimensione terrena della morte e con gli scheletri messicani non ha nulla a che fare con il gusto del macabro ma serve ad avvicinare il mondo dei morti a quello dei vivi. In un certo senso lo si normalizza e non lo si tratta come un tabu.

Coco, il cartone animato dedicato al Día del los Muertos

Coco è un film d’animazione della Pixar Animation Studios e della Walt Disney Pictures, uscito nel 2017. Il film animato è ispirato proprio alle tradizioni messicane del Día de los Muertos (Giorno dei Morti) ed è una commovente storia familiare ambientata in Messico.

Racconta la storia di Miguel Rivera, giovane erede di un’azienda famigliare che produce scarpe che sogna di diventare un musicista, ma è contrastato dalla famiglia che non concepisce la musica come strada percorribile. Questa avversione è legata a un misterioso evento del passato. Miguel approfitta quindi del Día de los Muertos per incontrare i suoi antenati, cercare il loro sostegno per realizzare il suo sogno e risolvere i segreti di famiglia.

La storia è di fatto pensata per i bambini, ma ha la capacità di toccare anche il cuore del pubblico adulto trattando sapientemente diverse tematiche: l’importanza della famiglia, la connessione con le radici culturali, il potere della musica, la memoria e l’amore. Il tutto contornato da una colonna musicale straordinaria e uno sfondo visivo vibrante e colorato. Insomma, un film assolutamente da vedere.

Per di più Coco mostra con grande attenzione la cultura messicana e le tradizioni del Día de los Muertos, tra cui l’allestimento di altari degli antenati, il canto di rancheras e l’importanza delle foto dei cari defunti. Tale rappresentazione è un’ottima occasione per conoscere le usanze messicane dedicate a questa festività.

Sfilata in maschera in occasione della Festa dei Morti in Messico: piume rosse e blu, scheletri e paillettes
Due maschere vestite a festa in occasione del Giorno dei Morti in Messico: indossano i tipici cappelli messicani e hanno una maschera a forma di teschio

Come si festeggia il Giorno dei Morti 

In occasione del Giorno dei Morti in Messico le famiglie si riuniscono per onorare i loro cari e condividere storie e ricordi. La creazione delle ofrendas è un atto di amore e devozione verso i defunti, ma allo stesso tempo un’occasione per rafforzare i legami famigliari: gli altari si allestiscono tutti insieme nella casa di famiglia, mentre si chiacchiera e si portano alla memoria i momenti trascorsi insieme.

Poi si visitano le tombe. Le famiglie si dirigono verso i cimiteri per pulire e decorare i sepolcri dei loro cari defunti. Portano fiori, candele, cibi e bevande per banchettare insieme ai morti. Durante il Día de los Muertos qualsiasi campo santo si anima di persone in festa trasformandosi in un giardino animato molto diverso dall’immaginario che abbiamo in Italia.

I parenti e gli amici si scambiano i teschi e gli scheletri messicani fatti di zucchero o cioccolato, che rappresentano quindi piccoli segni di affetto e scherzi gentili. Alcuni consumano questi dolci in compagnia, altri preferiscono tenerli come ricordo. Ma il momento conviviale vero e proprio è rappresentato dalla comida de muertos, un banchetto a base di cibi tradizionali messicani posti anche sugli altari degli antenati come offerte.

In alcune regioni del Messico, le vie delle città di animano di processioni e parate variopinte. La gente sfila per le strade in costumi elaborati, spesso ispirati agli scheletri. I centri abitati si trasformano con decorazioni e banchetti di oggetti artigianali realizzati appositamente in occasione del Día de los Muertos, come le catrinas, pupazzi, sculture o costumi indossati durante le celebrazioni.

Quali sono le origini delle catrinas?

Le catrinas sono delle icone culturali messicane, rappresentazioni eleganti di scheletri femminili vestiti con abiti lussuosi e decorazioni floreali. Originariamente la catrina era una caricatura politica e sociale di José Guadalupe Posada, un famoso illustratore messicano nel tardo XIX secolo. Questa figura è stata però resa popolare grazie a una delle opere murali di Diego Rivera, il celebre pittore messicano impegnato in una tumultuosa relazione sentimentale con l’altrettanto nota pittrice messicana Frida Kahlo.

La catrina rappresenta una satira sociale, un modo di affrontare la morte con ironia e allegria. È nata per sottolineare l’uguaglianza di tutti di fronte alla morte, indipendentemente dallo status sociale o economico. Tuttavia le catrinas indossano spesso abiti eleganti, cappelli decorati e veli, come se fossero pronte per una festa di gala.

Le catrinas sono quindi la rappresentazione di come la cultura messicana affronta il tema della morte, vista come parte integrante della vita. Queste figure contribuiscono a creare un’atmosfera di allegria il Día de los Muertos.

Infatti durante il Giorno dei Morti le persone si truccano per assomigliare a queste figure eleganti, spesso dipingendo il viso di bianco e aggiungendo dettagli di scheletro al trucco. Alcuni scelgono anche di indossare delle maschere del Día de los Muertos. Queste sono dipinte con elementi scheletrici, colori vivaci, dettagli floreali, piume, pietre preziose finte, strass e altri ornamenti; insomma una combinazione di allegria e tristezza per rappresentare l’equilibrio tra la vita e la morte.

Infine, in Messico il Día de los Muertos non è tale se mancano le danze tipiche, spesso eseguite in maschera e con costumi tradizionali: ci sono danze tradizionali che vengono eseguite in alcune regioni del Messico durante questa festività. Anche queste sono un modo per celebrare la vita e connettersi con la spiritualità.

Le danze tipiche associate al Día de los Muertos in Messico

Danza de los Viejitos (danza degli anziani): tipica della regione di Michoacán. Gli interpreti indossano costumi che raffigurano gli anziani, con bastoni, copricapi e maschere rugose. La danza è una rappresentazione giocosa della vecchiaia e della saggezza.

Danza de los Tecuanes (danza dei giaguari): tipica della regione dello stato di Guerrero. È una danza ritualistica che raffigura la lotta tra il bene e il male, con ballerini che rappresentano giaguari e altre creature mitiche.

Danza de los Diablos (danza dei diavoli): questa danza è associata a diverse regioni del Messico e raffigura diavoli con maschere spaventose. Serve a scacciare gli spiriti maligni e proteggere i vivi.

Danza de las Calacas (danza delle calacas): questa danza raffigura scheletri ballerini che danzano in modo allegro e festoso. È una celebrazione della vita, nonostante la rappresentazione scheletrica.

Danza de los Xantolos (danza degli xantolos): originaria della regione di Huasteca, nello stato di San Luis Potosí, è una celebrazione dei defunti durante il Día de los Muertos.

Danza de las Mariposas (danza delle farfalle): è una rappresentazione della migrazione delle farfalle Monarca. Gli interpreti indossano costumi con ali colorate per rappresentare le farfalle e la loro connessione con gli spiriti dei defunti.

Per concludere possiamo dire che il Día de los Muertos è una festa che riflette la cultura messicana e la sua visione della morte come parte naturale della vita. È un momento di condivisione, ricordo e celebrazione, in cui le famiglie si riuniscono per onorare i loro antenati e mantenere vive le loro memorie.

Nel 2008 il Día de los Muertos è stato riconosciuto dall'UNESCO Patrimonio Culturale Immateriale dell’Umanità.
Una maschera dipinta con un teschio bianco abbellito da ragnatele e petali fucsia e blu, con cappello nero e fiori colorati

Dove trascorrere il Día de los Muertos in Messico

Partecipare ai festeggiamenti del Día de los Muertos è un’esperienza straordinaria. Chi pianifica un viaggio in Messico potrebbe pensare proprio al periodo tra ottobre e novembre per non perdere questa occasione. Di seguito citiamo alcune delle città più iconiche per questa celebrazione. 

  • Oaxaca: questa città è uno dei luoghi più emblematici per le celebrazioni del Día de los Muertos in Messico. Le festività iniziano il 31 ottobre e si protraggono fino al 2 novembre. Qui gli altari sono decorati con addobbi particolarmente elaborati, così come le tombe nei cimiteri, ricchi di candele e fiori di zempasúchil (tagete). Non mancano processioni, danze tradizionali e spettacoli. Un’altra tradizione di questa località è la realizzazione delle copalas, celebri figure di cartapesta.  
  • Janitzio: in questa isola situata nel Lago di Pátzcuaro nello stato di Michoacán il Giorno dei Morti è una tradizione particolarmente sentita. La particolarità è che ci sono processioni in barca dirette al cimitero dell’isola e rappresentazioni culturali tradizionali.  
  • Mixquic: in questa località, nello stato di Città del Messico, le celebrazioni sono decisamente vivaci. Oltre ai classici cimiteri sono decorati, sono previsti diversi spettacoli teatrali e rappresentazioni artistiche pensati per commemorare i defunti. L’evento più straordinario è la Alumbrada, quando di notte le tombe e le strade si illuminano con migliaia di candele. 
  • Pátzcuaro: chi si reca nello stato di Michoacán deve visitare questa città conosciuta proprio per le celebrazioni in occasione del Día de los Muertos. Durante la festa, il cimitero locale si trasforma in un centro ricco di attività, con famiglie che decorano le tombe e accendono candele. La gente spesso trascorre la notte presso le tombe dei propri cari, un atto di profondo affetto e rispetto. 

Queste sono solo alcune delle località messicane famose per le celebrazioni del Día de los Muertos. Ogni destinazione combina tradizioni indigene e influenze cristiane, creando un momento unico per onorare i defunti. Chi vuole vivere un’esperienza indimenticabile ed entrare nel vivo della cultura messicana non può perdersi questo momento. 

La Festa messicana dei Morti: una celebrazione unica da non perdere

In conclusione, il Día de los Muertos è una festa messicana straordinaria, profondamente radicata nella cultura del Paese. È un momento di ricordo e gioia, un’occasione per onorare i defunti e connettersi con le tradizioni e la storia del Messico.

Se sei in Messico per una vacanza o per lavoro, per imparare lo spagnolo con un corso di lingua o per scoprire il sistema scolastico messicano con l’esperienza dell’anno all’estero, non perdere l’occasione di partecipare a questa celebrazione unica e coinvolgente. Con le sue ofrendas, le calaveras e i canti tradizionali, il Día de los Muertos è un’esperienza indimenticabile che permette di entrare nel vivo della cultura messicana e del suo modo di onorare i defunti.

Elena Arneodo

Author Elena Arneodo

Racconto il mondo WEP e dei nostri ragazzi. Ho alle spalle un anno all’estero in Finlandia, corsi di lingua in Spagna e UK, esperienze da teacher assistant in Austria e coordinatrice di gruppi in molti Paesi del mondo: amo le nuove prospettive.

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